
Madrid ha richiesto in totale 69,5 miliardi di euro in sovvenzioni nel periodo 2021-2026
Anche il Pnrr della Spagna ha avuto l’ok da Bruxelles. E’ il secondo piano, dopo quello del Portogallo (guarda qui), che la Commissione europea approva per dare i tanto agognati fondi che servono per la ripresa post-pandemica.
Il piano spagnolo, che è anche il secondo più importante per l’ammontare dei finanziamenti dopo quello italiano, prevede l’erogazione da parte dell’Ue di 69,5 miliardi di euro in sovvenzioni nel periodo 2021-2026. Madrid non ha chiesto, per ora, di ricorrere ai prestiti agevolati a cui avrebbe diritto in questo quadro.
Il piano spagnolo dedica il 40% della sua dotazione totale alle misure che sostengono gli obiettivi climatici, in particolare misure per la promozione della mobilità sostenibile urbana e a lunga distanza, l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, la decarbonizzazione dell’industria e la riduzione della dipendenza energetica, la messa a punto di nuove tecnologie per l’idrogeno verde e le energie rinnovabili. Sono previsti investimenti da 6,1 miliardi di euro per le tecnologie pulite e per accelerare lo sviluppo e l’uso delle rinnovabili e da 7,8 miliardi di euro per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.
Il 28% dei finanziamenti totali del piano spagnolo sono destinati alla transizione digitale, in particolare a misure sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, dell’industria e delle imprese, compreso un programma specifico per le Pmi.
Ci sono anche misure per migliorare l’ambiente imprenditoriale, con importanti azioni per una migliore regolamentazione, la riduzione dei ritardi dei pagamenti, la riforma del quadro normativo in materia di insolvenza e in materia di appalti pubblici. Il piano spagnolo contiene poi riforme nel settore delle finanze pubbliche, in particolare del sistema di revisione della spesa, del sistema fiscale e del sistema pensionistico.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/STEPHANIE LECOCQ
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