
Per la PA bisogna riqualificare i dipendenti 50enni, in attesa dell’ingresso di nuove leve. Capacità pluridisciplinari e abilità tecnologiche per nuovi statali
Gli strumenti di cui dispone oggi l’amministrazione fiscale non sono in grado di determinare una significativa riduzione dei livelli di evasione. Lo scrive la Corte dei Conti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato. «I risultati finanziari derivanti dall’ordinaria attività di accertamento e controllo sostanziale conseguiti dall’Agenzia delle entrate continuano ad essere del tutto incoerenti con la dimensione dei fenomeni evasivi registrati in Italia – si legge nel rapporto. – Gli strumenti e le modalità operative di gestione del rapporto con i contribuenti di cui attualmente dispone l’Amministrazione fiscale non sono in grado di determinare una significativa riduzione dei livelli di evasione che caratterizzano il settore dell’Iva e dell’imposizione sui redditi».
La magistratura contabile suggerisce quindi “una strategia basata sulle tecnologie informatiche e telematiche, sui pagamenti tracciati e sulla ritenuta d’acconto“, utilizzando di più uno strumento di indagine particolarmente efficace ovvero l’Anagrafe dei rapporti finanziari.
Una attenzione particolare viene data alla pubblica amministrazione italiana. Secondo la Corte dei Conti è necessario riqualificare, in un’ottica digitale, l’estesa platea dei 50enni che vi lavorano in attesa dell’ingresso delle nuove generazioni nelle fila degli statali, attraverso un mirato aggiornamento per la costruzione di un moderno assetto organizzativo.
I futuri dipendenti delle pubbliche amministrazioni “dovranno possedere conoscenze e capacità pluridisciplinari (unite alla indispensabile conoscenza delle lingue), oltreché le ineludibili abilità nell’uso delle nuove tecnologie”.
E per rendere la pubblica amministrazione ancora più efficiente bisogna, secondo i magistrati contabili, fare tesoro del periodo pandemico, valorizzando quanto più possibile le esperienze maturate nel periodo del lockdown “per poter procedere senza indugi nel processo di transizione digitale che interessa l’organizzazione complessiva delle pubbliche amministrazioni italiane”.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI
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