
Ma l’Aifa avverte: “per offrire la copertura a Sud del mondo servono 4-6 miliardi dosi”. La variante Delta si conosce poco in Italia ma i dati lasciano sperare in una estate sicura e normale
L’Italia donerà 15 milioni di dosi di vaccini ai Paesi più bisognosi. Lo ha ricordato in una intervista al Corriere della Sera Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco. «In Europa e in Italia di vaccini ne abbiamo più del doppio del nostro stretto fabbisogno – ha spiegato – e con i nuovi ordini europei, altri 1,8 miliardi di dosi Pfizer (oltre 250 milioni per l’Italia), arriviamo a oltre tre volte. Non è stato un errore. È stato il modo più giusto di affrontare l’emergenza, quando non si conosceva l’efficacia dei diversi vaccini. Ora la situazione è diversa».
Il G7 si è impegnato a donare un miliardo di dosi ma per offrire una copertura al Sud del mondo possono servire fino a 6 miliardi di dosi. «Per l’Hiv – ha continuato – è servita una decina di anni per fornire farmaci a tutti i Paesi più bisognosi. Questa volta ci metteremo meno: due o tre anni».
Per quanto riguarda la variante Delta il direttore dell‘Aifa ha ammesso che è difficile capire quanto sia diffusa perché si fanno pochi screening. Rispetto al Regno Unito ne facciamo 10, forse 20 volte di meno. «La nostra capacità di tracciare su scala nazionale è limitata e probabilmente al di sotto dello standard per poter mappare con precisione. Certo abbiamo visto salire questa variante da un 1% o 2%, fino in doppia cifra», ha detto. Ma ha anche rassicurato sul prossimo futuro: «in Italia i dati sul Covid vanno rapidamente molto meglio e avremo un’estate più normale e più sicura anche dell’estate scorsa».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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