
Il nome deriva dal programma usato per fare le riunioni online
La pandemia ha avuto moltissimi effetti collaterali, uno di questi è stato lo smartworking, ovvero lo spostamento fisico del lavoro dall’ufficio a casa. E lo smartworking a sua volta ha influenzato il modo di vivere e di lavorare delle persone, tanto che negli Stati Uniti ha preso forma il fenomeno delle Zoom town.
Si tratta letteralmente di piccole città solitamente estranee all’immigrazione e con pochissima attrattiva per i giovani lavoratori, che si sono trovate a diventare mete ambite degli smartworkers, che hanno approfittatodel lavoro da remoto per andare a vivere più vicino alla natura abbandonando la grande metropoli.
Secondo un sondaggio condotto da Pew Research, il 5% degli americani si è trasferito a causa della pandemia; nella fascia di età tra 18 e 29 anni la percentuale sale fino all’11%. Un esempio pratico è dato da Sandpoint, nell’Idaho, e da Butte, nel Montana. Alcuni villaggi hanno stanziato degli incentivi economici per invogliare gli smartworkers a trasferirsi. Per esempio alcune comunità nel nord dell’Arkansas che hanno offerto 10 mila dollari a coloro che si trasferiscono per minimo un anno con l’iniziativa Life Works Here.
Dietro il fenomeno delle Zoom town ci sono però anche delle difficoltà. Per esempio viste le poche abitazioni disponibili e le molte richieste ricevute c’è il rischio che si alzino i prezzi delle case e i residenti storici finiscano per essere in difficoltà.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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