
Per 6 italiani su 10 sarà una scelta definitiva
Lo smartworking è stato una vera e propria rivoluzione per molti italiani, e ha dato un input per riorganizzare la propria vita non solo lavorativa ma anche familiare. Un cambiamento che ha investito soprattutto i lavoratori fuori sede: secondo un’indagine di Facile.it, mUp Research e Norstat, infatti, il 20% di questi ultimi ha approfittato del lavoro agile per cambiare città e il 75% è tornato nel proprio luogo di origine.
Si tratta di un fenomeno che si potrebbe definire “smartworkers di ritorno” e ha colpito in modo diverso alcune Regioni particolari, soprattutto al Meridione: la Sardegna ha visto un rientro del 40%, la Sicilia del 27%, la Calabria del 21%. Ci sono invece Regioni in cui il numero di smartworkers che hanno lasciato il territorio è superiore a quello degli smartworkers che sono rientrati, per esempio Lombardia, Piemonte e Lazio.
Oltre a questo, è emersa anche una tendenza generale a spostarsi dai grandi centri urbani verso i comuni più piccoli all’interno della stessa Regione.
Cambiare casa grazie al lavoro agile ha permesso a molti lavoratori di migliorare il proprio stile di vita: il 28,1% dei lavoratori fuori sede ha dichiarato che la ragione principale per cui ha deciso di lavorare da remoto è la possibilità di permettersi di più con lo stesso stipendio. Ma il 42,1% degli intervistati preferisce questa modalità perché permette di trovare un ritmo di vita più a misura d’uomo. Tanto che 6 smartworkers su 10 hanno dichiarato di non aver intenzione di tornare a fare i fuorisede.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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