
Il tasso disoccupazione scende al 2,8% ma ci potrebbe essere una brusca frenata per la variante Delta
Notizie macro-economiche contrastanti giungono questa mattina dal Giappone. Non va bene la produzione industriale che, secondo i dati preliminari diffusi dal Governo, è scesa a luglio dell’1,5% su base mensile, soprattutto a causa del calo della produzione di auto che continua a scontare il problema della carenza di chip a livello globale, in gran parte dell’Asia. Una flessione notevole visto che a giugno la produzione industriale del Giappone era balzata del 6,5% ma il dato è stato comunque migliore del -2,5% previsto dagli analisti. Su base annua la produzione industriale è balzata nel luglio del 2021 dell’11,6%, rispetto al precedente rialzo del 23%.
Buone notizie arrivano invece dal fronte lavoro. A luglio il tasso di disoccupazione del Giappone è sceso al 2,8% dal 2,9% precedente e meglio del 2,9% stimato dagli analisti. Il numero di posti di lavoro disponibili per ogni 100 persone in cerca di una occupazione è stato pari a 115, meglio delle 112 unità previste e rispetto alle 113 unità precedenti. Il numero dei disoccupati in Giappone si è attestato inoltre a 1,9 milioni, in ribasso per il secondo mese consecutivo, e in flessione di 120.000 unità dal mese di giugno. Il numero degli occupati è salito di 420.000 unità dal mese precedente a 67,08 milioni, in crescita per il secondo mese consecutivo.
Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa cinese Xinhua, l’economista Yuriko Shimanaka prevede un deterioramento del mercato del lavoro per lo stato di emergenza che il Giappone è stato costretto a imporre su 21 delle 47 prefetture del paese a causa della diffusione della variante Delta.
di: Maria Lucia PANUCCI
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