L’iniziativa verrà finanziata con i fondi per la digitalizzazione previsti nel Pnrr e prevede la costruzione di un Polo Strategico Nazionale
Anche la Pubblica Amministrazione diventa digitale, con la Strategia Cloud Italia. Ne hanno spiegato le principali caratteristiche il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Franco Gabrielli e il dg dell’Agenzia per la Cybersicurezza Roberto Baldoni.
L’obiettivo della Strategia Cloud Italia è quello di mettere a punto soluzioni cloud nella Pa in modo tale da, da una parte, costruire una “casa sicura per i dati degli italiani che si devono poter fidare della PA” e, dall’altra, fare in modo che tutte le amministrazioni possano fornire servizi ai cittadini “rapidamente e a costi ragionevoli, senza nessuna differenza geografica“.
Strategia Cloud Italia verrà finanziata dai fondi per la digitalizzazione del Paese previsti nel Pnrr, fondi che ammontano complessivamente a 6,7 miliardi di euro (leggi qui).
La migrazione dei dati di tutte le amministrazioni al cloud è prevista entro la fine del 2025. La prima fase prevedere la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (Psn), un’infrastruttura informatica nazionale per l’erogazione dei servizi online. Per il Psn e la migrazione dei dati sono stati destinati circa 1,9 miliardi di euro.
In merito alle modalità di costruzione del Polo, il ministro Colao ha spiegato: «non ci sono percorsi preferenziali, aspettiamo una proposta, quando arriverà, se arriverà e se saremo convinti, la valuteremo sennò abbiamo definito oggi le regole e faremo pezzettini per pezzettini. Se qualcuno ci propone la casa intera faremo la casa intera, altrimenti faremo mattone per mattone. C’è spazio per tutti, c’è un grande muro europeo, poi c’è un giardino, poi c’è una casa con diverse stanze di cui qualcuna con muri spessi tipo cassaforte e altre normali. Molti troveranno modo di contribuire a questo disegno, italiani e non italiani ma l’Italia prende il controllo delle regole di comportamento in giardino e fuori casa».
La tabella di marcia prevede la pubblicazione di un bando di gara entro la fine del 2021 ma, come precisato dallo stesso Colao, “non sarà tecnicamente una classica gara ma un’offerta di partnership” mentre a farla da padrone saranno sempre le competenze.
Infine, riguardo al controllo del Psn, il titolare del dicastero si è così espresso: «vediamo che proposte arrivano, ma c’è una certa preferenza per mantenere il controllo da parte dello Stato, in forma magari flessibile».
Non sono ancora state rese note proposte già presentate, anche se si ipotizza una cordata tra Tim, Cdp, Sogei e Leonardo su cui, tuttavia, Colao non si è espresso.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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