Tra il 2024 e il 2028 la Pubblica amministrazione prevede circa 148mila assunzioni, principalmente per sostituire il personale che lascia per turnover. Quasi il 90% di queste saranno una sostituzione dei posti vacanti. La maggior parte, parliamo di quasi 310 ila in 5 anni, troverà impiego nei servizi generali della PA.
La metà di queste professionalità saranno profili altamente specializzati, con competenze elevate in ambito digitale e tecnologico. A questi vanno aggiunti i 234mila profili che troveranno lavoro nel settore pubblico dell’Istruzione e 198mila in quello della Sanità. Ma già si sa che all’appello mancheranno, sia nel pubblico che nel privato, tra gli 8 e i 17 mila giovani con laurea Stem, tra i 9 e i 12mila con indirizzo insegnamento e formazione e circa 7mila con un profilo medico sanitario.
«Questo rappresenta un importante punto interrogativo per il rinnovamento della Pubblica Amministrazione – ha sottolineato Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, durante il summit Facciamo semplice l’Italia, tenutosi a Monza – Per affrontare la transizione amministrativa e digitale, oltre alle tecnologie, sono necessarie risorse umane e competenze – ha ribadito –
L‘Italia prevede, purtroppo, un calo di circa 8 milioni di persone in età lavorativa entro il 2050, a causa dei trend demografici e dell’invecchiamento della popolazione. Inoltre, nell’ultimo anno, più di 82.000 italiani hanno scelto di trasferirsi all’estero, di cui 36.000 giovani tra i 18 e i 34 anni».
Per rinnovare la Pubblica Amministrazione e renderla un motore trainante per l’economia e la società, Tripoli ritiene necessario renderla più attrattiva per i giovani.
«E’ necessario anche innestare la marcia sulla formazione continua del personale, soprattutto sul fronte del digitale. Cammino che le Camere di commercio hanno intrapreso già da alcuni anni».