C’è il saldo positivo nel numero degli occupati. L’Inps registra nell’anno da poco concluso 8.174.923 nuovi rapporti di lavoro nel settore privato, esclusi i domestici e gli operai agricoli e 7.651.979 cessazioni con un saldo positivo di circa 523 mila posti di lavoro.
L’Istituto di previdenza sociale con il suo Osservatorio sul precariato rileva un’altra buona notizia per il Paese, che il saldo è positivo per 395.708 unità per i contratti a tempo indeterminato. Il dato del 2023 è migliore di quello del 2022 quando il saldo complessivo fu positivo per 419.487 unità con 331.990 contratti in più tra quelli a tempo indeterminato.
I licenziamenti di natura economica, sempre, nel 2023 raggiungono quota 523.656 con un calo del 6,86% sul 2022. Si riducono anche le dimissioni. Le cessazioni di contratto per scelta del lavoratore rimangono sopra i due milioni, sono state, infatti, 2.138.104 con un calo dell’1,95% sul 2022.
A dicembre 2023 si registra una crescita, rispetto a dicembre 2019, delle posizioni di lavoro a tempo indeterminato pari a 1.099.000 unità. Lo rileva l’Inps nell’osservatorio sul precariato spiegando che l’incremento delle altre tipologie contrattuali, sempre nel medesimo quadriennio, è stato pari a 497.000 unità.
Nel complesso i posti di lavoro in più sono stati 1.595.265. La crescita occupazionale è stata trainata con maggiore intensità nel Nord del paese dal tempo indeterminato: per il periodo il 2019-2023 la quota dei contratti stabili risulta pari al 73% dei contratti totali con 540.568 su 740.041 complessivi nell’area.