
Previsioni positive fino al 2024. Trainano il mercato cinese e il segmento del tessile
Il commercio mondiale del settore Home comincia a recuperare grazie ad una crescita del 6,3% nel 2021 rispetto al 2020. A renderlo noto sono i dati di Export Planning e le previsioni basate sul World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale. La crescita proseguirà con un ritmo di crescita annuo al 2024 del 5,7% e del 3,5% per le esportazioni italiane.
Nelle previsioni al 2024, uno dei segmenti di prodotti più dinamici sarà quello del tessile casa: le esportazioni internazionali subiranno un +6,3% e il contesto italiano vivrà un +3,8%. Positivi anche gli andamenti previsti per gli articoli vari per la casa a +5,7% ed export Italia a +4%.
Nel primo trimestre 2021 il commercio mondiale di tutti i segmenti del settore hanno subito una forte ripresa. Sono stati recuperati i livelli degli scambi mondiali superiori a quelli anche del 2019. Il segmento Articoli vari per la casa, ha messo a segno nel primo trimestre 2021 un incremento tendenziale del +8,2% rispetto al 2020 e del +1% rispetto al 2019.In particolare nel segmento Tessile casa gli scambi mondiali hanno evidenziato un incremento tendenziale del +12,2% rispetto al 2020 e del +5,9% rispetto al 2019 (di fatto recuperando pienamente la riduzione del 2020, pari a quasi 6 punti percentuali).
Sul fronte export, i primi tre mesi dell’anno hanno evidenziato un parziale recupero dell’export italiano del segmento Articoli vari per la casa, con un moderato incremento tendenziale rispetto al 2020 (+3,4%), ma ancora su livelli inferiori a quelli 2019 (-5,6%). In crescita invece anche il segmento Tessile casa, le cui esportazioni italiane hanno messo a segno nel primo trimestre 2021 un incremento tendenziale del +8,2% rispetto al 2020 e del +1% rispetto al 2019.
Il principale mercato trainante delle vendite italiane del comparto è quello cinese, con un incremento di circa 12 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo 2019. Seguono i contributi favorevoli provenienti dai mercati di Francia (+6,9 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo 2019), Paesi Bassi (+5,8 mln €), Sud Africa (+4,6 mln €), Polonia (+3,8 mln €), Rep-Ceca (+3,6 mln €), Turchia (+3 mln €), Austria, Perù ed Egitto.
Al contrario, le esportazioni italiane vengono penalizzate dai mercati di Spagna (-10,8 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo 2019), India (-9,7 mln €), Regno Unito (-9,6 mln €), Svizzera (-8,9 mln €), Stati Uniti (-7,8 mln €), Grecia e Germania.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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