
Il colosso avrebbe spinto in maniera illegittima i produttori di smartphone a utilizzare in maniera esclusiva il sistema operativo Android. E’ la sanzione più salata imposta dall’Antitrust della Corea del Sud dopo il caso Qualcomm
Finisce nuovamente nei guai Google. L’autorità antitrust della Corea del Sud gli ha comminato una multa da 207,4 miliardi di won (150 milioni di euro) per aver spinto in maniera illegittima i produttori di smartphone a utilizzare in maniera esclusiva il sistema operativo Android. Si tratta della sanzione più salata mai imposta dalla Korea Fair Trade Commission (KFTC). La più importante è stata applicata nel 2016 al produttore di chip statunitense Qualcomm: 1.030 miliardi di won (742,7 milioni di euro).
In particolare Google è finito sotto accusa per una clausola definita “accordo di anti-frammentazione” inserito all’interno dei contratti di licenza sull’app store e sull’accesso al sistema operativo. Questa clausola impegna i produttori a non installare versioni modificate di Android sui loro prodotti. Inoltre vieta loro di sviluppare proprie modifiche di Android. La pratica, secondo la KFTC, avrebbe di fatto consolidato la posizione dominante di Google e minato l’innovazione nello sviluppo di diversi sistemi operativi per gli smartphone.
Il colosso, dal canto suo, ha già annunciato che presenterà ricorso. «Il programma di compatibilità di Adroid ha suscitato un’incredibile innovazione negli hardware e nei software, portando a un enorme successo sviluppatori e operatori coreani – ha detto in un comunicato. – Questo ha portato a una più grande scelta e a una migliore esperienza per i consumatori coreani». Secondo Google quindi la decisione della KFT ignora questi benefici e li mina.
La Korea Fair Trade Commission già dal 2016 aveva aperto un’inchiesta sulle accuse nei confronti di Google di aver impedito la concorrenza rispetto ai sistemi operativi degli apparati di produttori come Samsung e LG. E nel 2018 l’antitrust dell’Unione europea aveva multato per 4,3 miliardi di euro Google per pratiche anti-competitive nel mercato dei sistemi operativi per i dispositivi mobili e in quello delle app.
Ora la KFTC ha attive altre tre indagini contro Google: una è relativa al sospetto che abbia costretto gli sviluppatori a diffondere le app solo attraverso il suo Play store; una seconda sulla vendita di pubblicità digitale; la terza sulla politica di fatturazione per gli sviluppatori.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/ROMAN PILIPEY
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