
Il gigante immobiliare cinese rimane in silenzio sulla cedola scaduta ieri da 84 milioni sul debito offshore. Pechino non interverrà ma arrivano in circolo altri 70 miliardi di dollari
Brusco risveglio oggi per Evergrande e per tutto il mercato azionario. Il gigante immobiliare cinese si avvicina al default dopo che la scadenza delle cedole di una tranche di bond (83,5 milioni di dollari) è passata senza nessun annuncio da parte del gruppo che ha debiti per 305 miliardi di dollari e poca liquidità.
Tecnicamente il default viene dichiarato trascorsi 30 giorni dal mancato pagamento, ma alle autorità locali è stato chiesto di prepararsi comunque al peggio (guarda qui). Pechino non verrà in soccorso del gigante, ma la Banca centrale è intervenuta anche oggi per stabilizzare il sistema iniettando altri 70 miliardi di dollari.
La notizia del mancato pagamento fa crollare il titolo in Borsa: Evergrande cede l’11,6% alle quotazioni di Hong Kong. Gli investitori temono che un collasso possa comportare rischi sistemici per il sistema finanziario cinese e avere conseguenze anche a livello globale. E non bastano le rassicurazioni della presidente della Bce, Christine Lagarde. «Stiamo osservando la crisi di Evergrande. Stiamo monitorando la situazione e ho avuto un briefing perché penso che tutti i mercati finanziari siano interconnessi ma in Europa e nell’area dell’euro, in particolare, l’esposizione diretta è limitata – ha detto in un’intervista all’emittente Cnbc. – Per il momento quello che stiamo vedendo è un impatto incentrato sulla Cina. Non posso parlare per gli Stati Uniti, ma posso dire per l’Europa che la sua esposizione diretta è limitata».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: REUTERS/Bobby Yip
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