
Il più famoso servizio di vendita online nel campo dell’abbigliamento si reinventa espandendo il suo reparto second hand e introducendo servizi di riparazione vestiti
“A chi mi sento grata nella mia felicità? A Dio ? e alla mia sarta”: così scriveva Nietzsche in Al di là del bene e del male, e le alte sfere di Zalando, suoi compatrioti, devono averlo preso in parola.
La società tedesca ha infatti annunciato l’adozione di nuovi e più sperimentali modelli di business, la cui finalità, spiega l’head of circularity Laura Coppen, sarà «aprire nuovi flussi di entrate e trarre il massimo vantaggio da cambiamenti dirompenti nei comportamenti dei consumatori».
Dal prossimo lunedì, grazie al coinvolgimento di vari laboratori sartoriali accuratamente selezionati e alla startup britannica Save Your Wardrobe, Zalando lancerà nella capitale tedesca e, successivamente a Düsseldorf, servizi di riparazione vestiti.
Sarà inoltre potenziata una delle mansioni con cui la società fondata da Robert Gentz e da David Schneider ha costruito la propria fortuna, ossia lo scambio second hand, che dallo scorso anno ha registrato un aumento nel numero di articoli proposti del 900%.
Il futuro della ditta, però, è anche green e si affida al progetto Sorting for Circularity, realizzato insieme alla piattaforma votata all’ecosostenibilità Fashion for Good. Scopo dell’iniziativa sarà agevolare le relazioni fra le aziende che si occupano di riutilizzazione di scarti tessili e di fornire analisi sui materiali in questione.
Last but not least, per restare in tema di tutela dell’ambiente, è al vaglio la creazione di una nuova fibra circolare ottenuta dai materiali riciclati, al fine di ridurre l’abuso di fonti non rinnovabili.
La parola d’ordine, infine, è “chiarezza”: la linea di scarpe e accessori Zign, vanto della compagnia, sarà dotata di codici QR rintracciabili sull’etichetta che permetteranno di risalire alle “origini” del singolo prodotto e di fornire indicazioni qualora lo si volesse scambiare.
di: Andrea BOSCO
FOTO: ANSA
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