
Solo nel Napoletano i percettori irregolari erano 2.441. Tra i beneficiari camorristi, parcheggiatori abusivi, rapinatori e truffatori. Blitz anche in Basilicata
Altri furbetti del Reddito di cittadinanza sono stati scoperti, questa volta in una maxi operazione che ha coinvolto ben cinque Regioni, ovvero Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata. Percepivano il sussidio senza averne diritto. Sono in totale 4.839 le posizioni irregolari scoperte dai carabinieri per una truffa ai danni dello Stato che si aggira sui 20 milioni di euro. Le irregolarità sono state riscontrate nel 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Ben 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle forze di polizia per altri motivi e 90 di loro hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo.
Solo nel Napoletano in totale sono 2.441 le posizioni irregolari scoperte dai carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, tutte revocate. La truffa ai danni dello Stato ammonta in questo caso a oltre cinque milioni di euro.
Molte sono risultate intestate a camorristi e a loro parenti, a parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero. I denunciati sono 716: 422 con pregiudizi penali, 64 per associazione mafiosa.
Sventato il caso di un 46enne che ha finto di essere bulgaro per intascare il beneficio. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato smascherato e al posto dei soldi i carabinieri della locale Sezione Radiomobile gli hanno notificato un ordine di arresto.
Tra i casi “eclatanti” anche quello di un 41enne di Cardito (Napoli) che dal 7 aprile 2020 ha percepito puntualmente ogni mese il reddito malgrado fosse agli arresti domiciliari. Ora ne dovrà rispondere penalmente. Il sussidio gli è stato revocato e, oltre alla misura dei domiciliari, avrà pendente anche una denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato.
Non solo. Sono state riscontrate irregolarità per oltre 2,3 milioni di euro anche in Basilicata. Le indagini dei militari sono iniziate a maggio e hanno portato alla denuncia di 399 persone.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI
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