Il colosso del noleggio che ha snobbato il web
Ride bene chi ride ultimo: si potrebbe riassumere così, con un detto forse un po’ semplicistico ma sicuramente efficace, la storia dell’incontro tra Blockbuster e Netflix.
In un libro intitolato That Will Never Works, Non funzionerà mai, il cofondatore di Netflix Marc Randolph ha raccontato di come, all’inizio della sua storia, l’azienda di streaming più famosa al mondo abbia cercato un contatto con quello che all’epoca era il colosso mondiale del noleggio.
Ma Blockbuster ha rifiutato quella che è poi passata alla storia come l’occasione mancata più importante della sua storia.
Randolph ha raccontato che nei primi anni Duemila Netflix non navigava ancora in buone acque. I problemi erano molteplici: la banda larga non aveva ancora preso piede e l’idea era considerata impossibile da realizzarsi. Le perdite erano altissime: circa 50 milioni di dollari.
Per questo Randolph e Reed Hastings, l’altro fondatore, si recarono da John Antioco, ceo di Blockbuster, per proporre di lavorare in sinergia per coprire le mancanze del videonoleggio in cambio di 50 milioni, quanto bastava per salvare la partita.
Antioco rifiutò, ridendogli in faccia, secondo la testimonianza di Randolph, sottovalutando il web e snobbando il mercato dello streaming.
Se ai posteri è affidata l’ardua sentenza, potremmo azzardarci a dire che il numero uno di Blockbuster ha fatto i conti senza l’oste. E l’ha pagata carissima.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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