
Può arrivare sino a 400 euro mensili, viene erogato in un’unica soluzione per massimo dodici mesi, entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione o Provincia autonoma. E’ destinato alle donne seguite dai centri antiviolenza
Si chiama reddito di libertà e serve a fornire un aiuto concreto alle donne vittime di violenza che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità o di povertà. Si tratta di un sostegno prioritariamente destinato a finanziare spese per l’autonomia abitativa e personale ed il percorso scolastico e formativo di eventuali figli minori.
Il reddito di libertà, riconosciuto dall’Inps, contribuisce con un massimo di 400 euro mensili pro capite in un’unica soluzione per un massimo di 12 mesi entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione o Provincia autonoma.
Destinatarie del contributo sono le donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali. residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Per facilitare la presentazione telematica delle domande all’Inps, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani. I requisiti di accesso e le modalità di compilazione e presentazione della domanda sono descritte in dettaglio nella circolare 166/2021.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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