
Si tratta della proroga di un’agevolazione che nel 2021 ha riscosso un enorme successo
Molteplici sono i bonus che hanno visto la luce in questi ultimi 24 mesi contrassegnati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Alcuni sono stati introdotti dal neo-presidente dall’epoca capo del Governo, Giuseppe Conte, altri invece sono stati introdotti o riconfermati nel 2021 dall’Esecutivo guidato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.
C’è molto scetticismo sulla riconferma o meno soprattutto dei bonus ristrutturazione casa e del bonus facciate 90%, mentre un sospiro di sollievo può essere tirato per il Superbonus 110% prorogato al 2023. Anche per il bonus mobili ed elettrodomestici pare intravedersi la luce in fondo al tunnel: la proroga al 2022 ci sarà e varrà fino al 2024.
A cambiare, invece, saranno gli importi rispetto alla versione 2021 del bonus mobili ed elettrodomestici attivo fino al 31 dicembre 2021. Una novità, ma non così vantaggiosa.
Per meglio capire di cosa stiamo parlando occorre analizzare la versione attuale del bonus in vigore fino al 31 dicembre 2021. Allo stato attuale la misura permette di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di mobili ed elettrodomestici, con queste che non devono superare il tetto massimo di 16 mila euro per essere ammesse alla detrazione IRPEF. Pertanto, l’ammontare massimo del bonus non potrà superare gli 8 mila euro di “sconto” dell’IRPEF da versare allo Stato.
Nella versione 2022, quella valida fino al 2024, il Governo Draghi ha tagliato pesantemente il tetto massimo di spesa ammessa in detrazione che si attesta a cinquemila euro. In tal modo, dal bonus mobili ed elettrodomestici 2022, sempre al 50%, si può ottenere una detrazione IRPEF non superiore ai 2.500 euro.
Anche se il taglio operato dal Governo Draghi è abbastanza considerevole, il bonus senza ISEE per i mobili ed elettrodomestici 2022 rimane l’unica chance a disposizione delle famiglie per ottenere la restituzione di quanto speso per l’acquisto dei beni indicati nella guida dell’Agenzia delle Entrate.
Ovviamente, per tutto il triennio 2022/2024 la spesa massima sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non potrà superare i 5.000 euro. Pertanto, l’agevolazione si potrà ottenere solo come detrazione fiscale. Non funziona, dunque, come molti altri Bonus senza ISEE con accredito diretto sul conto corrente di una somma di denaro.
La detrazione a cui dà diritto il bonus potrà essere ottenuta solo se le spese verranno inserite nella dichiarazione dei redditi e verrà spalmata su 10 anni con quote annuali identiche nelle cifre.
Lo scopo del bonus non cambia e rimane quello di voler offrire un aiuto economico al settore edile gravemente colpito dalla crisi economica riallacciabile alla pandemia. Per questo motivo si potrà ricorrere all’agevolazione solo se vengono realizzati lavori di ristrutturazione di un immobile già esistente..
Mentre con il bonus mobili ed elettrodomestici 2021 da 8 mila euro la detrazione spalmata su 10 anni permetteva uno sconto IRPEF di 800 euro all’anno, con la nuova versione del bonus, in vigore fino al 2024, a fronte della spesa massima ammessa a detrazione fiscale di 2.500 euro, si potranno ottenere solo 250 euro all’anno di riduzione.
Per fruire della detrazione IRPEF basta osservare delle piccole regole: innanzitutto, le spese supportate per l’acquisto dei beni desiderati devono essere pagate obbligatoriamente con moneta elettronica o altri strumenti di pagamento tracciabili. Tutti i documenti comprovanti l’acquisto vanno conservati per almeno 10 anni. L’eventuale pagamento dei beni tramite contante esclude dal bonus.
Una volta raccolti tutti i documenti necessari basta inoltrarli all’Enea dal sito internet ufficiale dell’Ente. La domanda dovrà essere presentata entro e non oltre il 31 dicembre 2021.
Nulla ancora si sa sulla data di scadenza per il bonus senza ISEE prorogato al 2024. Occorrerà attendere l’approvazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2022 prevista nelle prossime settimane (leggi qui per approfondire)
di: Filippo FOLLIERO
FOTO: ANSA/ CLAUDIO LATTANZIO
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