Si discute sulla possibilità, attraverso un concorso pubblico, di entrare in una nuova fase della giustizia tributaria
Il Governo sta valutando la possibilità di introdurre una magistratura professionale assunta per concorso pubblico per la nuova fase della giustizia tributaria. Verrebbe così meno il carattere onorario dei giudici impegnati in tale materia. La rivoluzione del contenzioso fiscale non lascerà però per strada i circa 2.840 giudici che oggi svolgono la funzione, infatti per loro si valuta una riserva di posti all’interno del concorso.
La traccia di riforma è stata preparata da una risoluzione congiunta delle commissioni finanze di Camera e Senato che ha impegnato il Governo a prevedere l’istituzione di un giudice tributario “a tempo pieno e nominato previo concorso pubblico”.
La Commissione interministeriale, presieduta dal professor Giacinto Della Cananea, ha precisato che sarebbe necessaria l’istituzione di un ruolo di giudici tributari, mediante concorso pubblico per esami, scritti e orali, riservato a laureati in giurisprudenza, ai quali venga assicurato uno status giuridico ed economico analogo a quello dei giudici ordinari nell’ambito di un rapporto esclusivo a tempo pieno.
Parallelamente si propone anche di prevedere una riserva di posti nel concorso per esami per i giudici tributari in servizio, laureati in materie giuridiche o economiche, che abbiano svolto per almeno 6 anni funzione di giudice tributario presso le Commissioni tributarie.
di: Filippo FOLLIERO
FOTO: ANSA
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