
Emerge dalla Financial Stability Review, se salgono i costi e la crescita rallenta a rischio lo spread
La Bce ha pubblicato oggi la Financial Stability Review, il rapporto sulla stabilità finanziaria, che scatta una fotografia precisa della crescita economica dell’Eurozona. Dopo aver sorpreso al rialzo nei primi due trimestri del 2021, la crescita ha subito una frenata nell’ultimo periodo, a causa soprattutto dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle carenze nella catena di approvvigionamento (leggi qui).
La ripresa vissuta dai Paesi dell’Eurozona ha ridotto i rischi a breve termine per la stabilità finanziaria, ma il pericolo non è superato: con l’aumento delle vulnerabilità potrebbero tornare a salire i costi di finanziamento e questo comporterebbe problemi più gravi per i Paesi ad alto debito, con una rivalutazione del rischio sovrano da parte dei mercati.
«I rischi di alti tassi di insolvenza aziendale e perdite bancarie sono ora significativamente inferiori rispetto a 6 mesi fa – ha spiegato il vicepresidente della Bce Luis de Guindos – ma i rischi legati alla pandemia non sono scomparsi del tutto».
Il rapporto della Bce mette in luce come i mercati immobiliari e finanziari siano esposti a potenziali correzioni: i segmenti più rischiosi hanno vissuto un incremento delle domande e sono emersi interessi per nuovi asset, come le criptovalute (guarda qui).
I soggetti non bancari (fondi di investimento, assicurazioni e fondi pensione) hanno aumentato la loro esposizione nei confronti delle società a basso rating e perciò potrebbero subire perdite di credito considerevoli se le condizioni cambiassero.
Il rapporto invita a tenere politiche macroprudenziali più rigorose e a rafforzare il quadro normativo per il settore finanziario.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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