
Le famiglie connesse sono il 90,2% del totale, +3,6% dal 2019 e quelle che possiedono una connessione sia fissa che mobile sono il 59,4% (+6,2%)
Gli italiani sono sempre più connessi. Sono 120 milioni gli schermi posseduti, una media di cinque per famiglia. Vengono utilizzati tra le mura domestiche e in mobilità. Tutto questo perché aumenta il numero di coloro che si connettono ad internet per guardare i programmi trasmessi in contemporanea sul tradizionale televisore, cresce la domanda di film scaricabili gratuitamente da internet e cresce, infine, tutto il segmento dei contenuti televisivi in streaming, free e a pagamento, che si possono vedere da Smart Tv o da altri schermi connessi. E’ quanto emerge dal quarto Rapporto Auditel-Censis L’Italia multiscreen, dalla smart tv allo schermo in tasca. Così il Paese corre verso il digitale, presentato questa mattina al Senato.
Entrando nello specifico del rapporto le famiglie connesse sono il 90,2% del totale, +3,6% dal 2019 e quelle che possiedono una connessione sia fissa che mobile sono il 59,4% (+6,2%). Nel 2021 gli apparecchi televisivi superano i 43 milioni (+1,0% dal 2019), mentre gli smartphone segnano +8,9% dal 2019 e ammontano ad oltre 48 milioni. Crescono anche i pc collegati (quasi 20 milioni) e i tablet (7 milioni e 700 mila). Quasi quattro milioni di individui utilizzano la Smart Tv per navigare in internet e oltre 22 milioni per attivare le applicazioni on demand.
Cambiano le modalità di fruizione dei contenuti audio e video, sempre più individualizzate e on demand. Oltre quattro milioni di italiani seguono la programmazione televisiva lineare sullo smartphone (+ 6,3%), mentre due milioni e 700 mila la seguono dal pc, con una crescita del 41,1% nell’ultimo anno; e un milione e 200 mila italiani vedono i contenuti tv sul tablet. Ben 3,5 milioni di italiani, poi, scaricano film da internet (+33,3% nell’ultimo anno).
Sono due milioni e 300 mila, il 9,8% del totale, le famiglie italiane non connesse. Altre 7 milioni e 200 mila famiglie, il 29,9% del totale, hanno unicamente la linea mobile. Fra loro, circa cinque milioni si collegano solo da smartphone. Si tratta soprattutto di famiglie composte da soli anziani e famiglie che si trovano in una condizione di forte precarietà socioeconomica.
«Dal Rapporto Auditel-Censis emergono – ha spiegato il presidente di Auditel, Andrea Imperiali – la centralità della TV nel processo di trasformazione del Paese in chiave digitale; una crescente adesione alla banda larga, che si configura sempre più come bene di prima necessità e non più accessorio; un ulteriore aumento delle dotazioni (in particolare degli smartphone e della smart TV) che innalza il numero degli schermi connessi al picco di circa 120 milioni; infine, si confermano nuovi e sempre più radicati comportamenti di visione e nuovi mix nella scelta dei contenuti TV, generati dall’ampliamento dell’offerta free e pay».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/SEDAT SUNA
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