
Rappresentano il 14% in più rispetto al piano precedente. Quattro me aree di intervento e tre i pilastri orientati all’operatività
128 miliardi. A tanto ammontano gli investimenti che metterà in campo Cassa depositi e prestiti nell’ambito del nuovo Piano strategico 2022-2024 approvato oggi dal CdA. Gli obiettivi del Piano sono tanti ed ambiziosi: puntare a una crescita sostenibile dell’economia, colmare i ritardi del Paese e individuare le priorità di azione, essere vicino a territori e imprese, adottare politiche settoriali per i finanziamenti basate su selettività e rispetto dei criteri Esg, promuovere l’inclusione e la parità di genere, rafforzare le competenze tecniche interne per attrarre nuovi talenti e diventare un centro di eccellenza al servizio del progresso e della competitività dell’Italia.
Per fare questo l’istituzione finanziaria guidata da Dario Scannapieco impegnerà, nell’arco del prossimo triennio, risorse per 65 miliardi di euro (+5% sul periodo precedente), attirando 63 miliardi da terzi (+27%) e attivando nel complesso investimenti per 128 miliardi (+14%) che saranno redistribuiti fra imprese, pubblica amministrazione e famiglie.
Il Piano individua quattro grandi sfide da affrontare per contribuire concretamente al rilancio dell’economia italiana nel prossimo triennio: cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema, crescita inclusiva e sostenibile, ripensamento delle filiere produttive, digitalizzazione e innovazione. A queste sfide corrisponderanno 10 campi di intervento in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu replicando molte delle missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Tre sono i pilastri che guideranno il processo di selezione dei progetti e degli investimenti: il primo, relativo all’analisi settoriale, è centrato sull’individuazione dei ritardi da colmare e sulle best practice internazionali per l’adozione di specifiche politiche di finanziamento e investimento (policy). Il secondo pilastro, legato ad advisory e assistenza tecnica, include il rafforzamento della gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei, soprattutto a beneficio della pubblica amministrazione, e con l’intento di orientare gli investimenti verso progetti di qualità. Infine, il ruolo di Cdp come istituto promozionale di sviluppo sarà ovviato attraverso l’offerta di strumenti finanziari, a disposizione di imprese e pa, che coprano ogni necessità nel ciclo di vita di un’azienda o di un progetto, con una forte azione rivolta alla cooperazione internazionale e alla finanza per lo sviluppo.
«Sostenibilità, addizionalità e sussidiarietà rispetto al mercato, strategie, policy e impatto sono i principi chiave del piano strategico – ha sottolineato Scannapieco. – Il punto di partenza è l’osservazione delle sfide urgenti che l’Italia ha di fronte a sé, e Cassa risponderà con un approccio complementare rispetto al mercato, indirizzando le risorse verso le priorità dell’Italia e puntando a raggiungere effetti positivi per imprese, pubbliche amministrazioni e famiglie».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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