
Il Paese, specialmente dopo la Brexit, è una delle mete europee più ambite per chi vuole fare esperienza all’estero
L’Irlanda è una meta sempre più ambita per gli italiani che vogliono vivere un’esperienza all’estero. Con i suoi incantevoli panorami e il fascino delle sue tradizioni celtiche (del resto, si sa che “il cielo d’Irlanda è un oceano di nuvole e luce“), la verde isola ha dimostrato negli ultimi anni anche una buona resistenza agli urti della crisi e della pandemia. Per chi stesse valutando un trasferimento, temporaneo o per lavoro, in Irlanda può essere utile una breve guida alla burocrazia nazionale, che impone l’ottenimento del Personal Public Service Number ma non solo.
La Brexit ha inevitabilmente aumentato il flusso verso il Paese, che si conferma come una meta europea anglofona e dai prezzi più accessibili rispetto alla vicina Londra, anche grazie a una pressione fiscale ridotta e a stipendi mediamente più alti del 50% di quelli italiani. Anche la documentazione richiesta è proporzionata a quella in vigore negli altri paesi dell’Unione Europea.
Non sono dunque necessari permessi di soggiorno né passaporti. Gli italiani che intendono trasferirsi in Irlanda dovranno però dotarsi, a fianco della tessera sanitaria che ha valenza europea, anche del PPSN, il Personal Public Service Number. Questo codice identificativo corrisponde in sostanza al nostro codice fiscale ed è necessario per trovare lavoro, accedere alle certificazioni dei redditi o ricevere assistenza dai servizi sociali.
Per ottenere il PPSN è necessario presentare una richiesta nell’istituto di previdenza irlandese, il Social Welfare del Department of Social and Family Affairs, e presentare carta d’identità, certificato internazionale di nascita (da richiedere presso la propria anagrafe, anche in via telematica come spieghiamo qui) e un documento che attesti la residenza stabile (anche se temporanea) in Irlanda. A tal proposito può essere sufficiente un contratto di affitto ma anche una bolletta.
Al PPSN bisogna poi aggiungere due tipi di certificazione: innanzitutto bisogna aprire un conto corrente locale e presentare il proprio contratto all’ufficio competente. Il lavoratore in Irlanda deve poi necessariamente sottoscrivere un’assicurazione medica per il lavoro, che non sempre è pagata dal proprio datore.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, le professioni che trovano in Irlanda un terreno più fertile sono quelle che richiedono competenze tecniche e specializzate in It, dagli ingegneri informatici ai progettisti UX/UI, ma anche design, grafica e naturalmente finanza. La conoscenza di una doppia lingua può poi essere un fattore importante per trovare lavoro nel turismo, un settore sempre più florido nel Paese, o come insegnante di lingua.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
Potrebbe interessarti anche: