Saranno immessi nel mercato 16 milioni di litri dalle scorte del Ppaq
Della carenza di materie prime abbiamo già parlato (leggi qui); negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé anche il curioso caso dello sciroppo d’acero in Canada. Più che un semplice condimento, questo nettare ottenuto dalla linfa d’acero è un vero e proprio pilastro dell’alimentazione in tutto il Nord America e ha causato non pochi allarmi, tanto che i produttori della riserva nazionale canadese di acero, situata a Laurierville in Québec, hanno annunciato l’immissione nel mercato della metà della loro scorta, circa 16 milioni di litri.
Una quantità ingente che corrisponde a un terzo della produzione totale di quest’anno e che servirà per sopperire alla domanda interna ma anche a quella esterna. Il Canada è infatti il primo produttore al mondo di acero (il 70% del totale mondiale proviene dalla provincia del Québec) ma il 60% di questo nettare zuccherino viene esportato negli Usa.
Il problema di approvvigionamento risale già al 2020: nell’ultimo biennio la produzione di sciroppo d’acero è calata del 24%, risentendo particolarmente delle condizioni climatiche. La linfa utilizzata per lo sciroppo, infatti, ha bisogno di un’escursione termica tale che congeli di notte e si sciolga di giorno. La primavera mite degli ultimi due anni ha però limitato le quantità prodotte.
È proprio per questa variabile climatica che il Canada aveva deciso di istituire una riserva nazionale che gestisse e distribuisse lo sciroppo (la Ppaq – Producteurs et productrices acéricoles du Québec), regolandone anche prezzi e produzione. Le scorte, ad ogni modo, erano intonse da almeno tre anni e saranno debitamente rimpolpate nel 2022, quando l’istituzione ha autorizzato l’impiego di un numero maggiore di aceri per la produzione di sciroppo.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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