I meccanismi di vendita dei Tribunali poggiano su un sistema integrato supportato dal Notariato e sono accessibili a tutti
Le aste giudiziarie pendenti nei Tribunali italiani sono disposte, per legge e dal 2018, anche in modalità telematica (a meno che la vendita non sia “pregiudizievole per gli interessi dei creditori o per il sollecito svolgimento della procedura“). Come funziona questo sistema?
Attraverso le varie piattaforme digitali predisposte nel Sistema Integrato (nel quale si incrociano anche i sistemi del Notariato) si svolgono diversi tipi di aste telematiche: quelle giudiziarie, quelle di vendita nelle dismissioni di beni pubblici e quelle di vendita competitiva di interesse pubblico, tutte previste dal dm 32/2015 e dalla legge Fallimentare (articolo 107, comma 1, 2).
Tutte queste piattaforme poggiano su un’infrastruttura informatica che garantisce trasparenza e affidabilità: si tratta infatti dell’Information Security Management System – Isms, che rispetta gli standard ISO/IEC 27001:2013. L’adeguamento ai criteri di questa norma internazionale certifica dunque l’applicazione di controlli di sicurezza adeguati, dalla tutela dei dati e della privacy alla garanzia per i propri depositi cauzionali.
Fra i servizi inclusi anche assistenza tecnica da remoto, tanto a chi partecipa alle aste (è possibile presentare la propria offerta telematica direttamente attraverso il portale delle vendite pubbliche del Ministero di Giustizia) quanto a magistrati e delegati presso i Tribunali. La riforma della Giustizia in cantiere potrebbe poi portare ad ulteriori aggiornamenti del sistema, ad esempio con l’istituzione della Banca dati per le aste giudiziali sotto il controllo del notariato per la gestione di depositi cauzionali e offerte.
In particolare, per quanto riguarda le aste telematiche per le dismissioni di beni pubblici e di vendita competitiva di interesse pubblico, la piattaforma del Notariato offre un ulteriore supporto in termini di garanzie e assistenza: è sufficiente rivolgersi direttamente al notaio banditore o uno dei notai periferici accreditati (1.200 in Italia). Il meccanismo è valido anche a livello internazionale, grazie ai sistemi di identificazione forniti dall’Unione Internazionale del Notariato Latino che raccolgono e gestiscono le cosiddette vendite deformalizzate in tutto il mondo.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/SIMONA LICANDRO
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