
Metalli e macchinari sostengono vendite all’estero. UE e Stati Uniti i principali mercati si sbocco
Aumenta l’export nelle Regioni italiane del Nord, mentre restano al palo quelle del Sud e delle Isole. Nel terzo trimestre si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per il Nord-ovest (+4,6%) e il Nord-est (+2%), un lieve calo per il Centro (-0,3%) e una flessione più ampia per il Sud e Isole (-1,1%). E’ quanto emerge da un report dell’Istat.
Le cose cambiano se il focus si concentra sui primi 9 mesi: in questo caso l’export mostra una crescita su base annua molto sostenuta e diffusa a livello territoriale: l’aumento delle vendite all’estero è particolarmente elevato per le Isole (+34,5%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+21,7%) e il Nord-est (+20,2%), relativamente più contenuto per il Centro (+17,3%) e il Sud (+10,2%).
L’incremento tendenziale dell’export interessa tutte le regioni italiane a eccezione della Basilicata (-6,5%) ed è più marcato per Sardegna (+53,6%), Calabria (+32,5%), Friuli- Venezia Giulia (+31%).
I contributi maggiori alla crescita tendenziale dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+23,4%), Francia (+22,8%) e Spagna (29,2%), della Toscana verso gli Stati Uniti (+59,5%) e dell’Emilia-Romagna verso Germania (+22,0%), Stati Uniti (+29,5%) e Francia (+22,1%).
Per contro, apporti negativi provengono dalla diminuzione delle esportazioni del Lazio verso Stati Uniti (-36,2%), Russia (-49,3%), Turchia (-43,4%) e Romania (-47,0%) e della Basilicata verso gli Stati Uniti (-46,4%).
Metalli e macchinari sostengono le vendite all’estero.
di: Maria Lucia PANUCCI
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