
La produttività dei lavoratori italiani è risultata superiore alla media Ue27 (+1,2%). Gli aumenti più marcati si registrano nel settore delle attività finanziarie e assicurative (6,3%), nei servizi di informazione e comunicazione, nel settore dell’Istruzione, sanità e assistenza sociale
Aumenta la produttività in Italia. Il dato ha visto un +1,3%, a fronte di una crescita cumulata dello 0,9% tra il 2009 e il 2014, per effetto di un calo delle ore lavorate maggiore rispetto al calo del valore aggiunto (rispettivamente -13,0% e -11,8%). Lo certifica l’Istat nel suo report sulle misure della produttività.
A fronte di una significativa crescita della produttività del lavoro, la produttività del capitale, cioè il grado di efficienza con cui il fattore capitale è utilizzato nel processo produttivo, ha registrato nel 2020 un tonfo a due cifre, pari a -11,2%.
La produttività del lavoro è aumentata marcatamente nel settore delle Attività finanziarie e assicurative (6,3%), nei servizi di informazione e comunicazione, nel settore dell’Istruzione, sanità e assistenza sociale (5,7%) e, in misura più contenuta, nelle costruzioni (2,8%). Nell’Industria in senso stretto la produttività del lavoro ha segnato una debole crescita (+0,1%), dopo tassi di crescita medi annui decisamente più marcati negli anni precedenti.
La produttività dei lavoratori italiani non solo è risultata superiore alla media Ue27 (+1,2%) ma è stata “molto superiore” alla produttività del lavoro in Germania, che ha registrato durante la pandemia un rispettabile +0,4% e ancor di più rispetto alla Francia che ha visto un calo di produttività dell’1,1% e della Spagna che ha perso in produttività del lavoro -2,8%.
La dinamica positiva della produttività segue un lungo periodo di crescita molto lenta: 0,5% in media negli anni 2014-2020.
di: Maria Lucia PANUCCI
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