Tante le ipotesi sul tavolo: durata del Green pass ridotta a 6 mesi, tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi a partire da Capodanno e ritorno allo smart working. Sul tavolo potrebbe esserci anche l’estensione del Super Green pass nei luoghi di lavoro
Manca davvero poco. Presto sapremo come passeremo quest’altro Natale all’insegna del Covid. Finora non era stata decisa nessuna stretta ma l’avanzare di Omicron spaventa anche l’Italia e i contagi stanno aumentando parecchio pure da noi.
Per questo il Governo ha annunciato la stretta per le Feste: stamattina è attesa la cabina di regia, poi nel pomeriggio ci sarà il Cdm e solo allora sapremo. Ieri infatti, nell’incontro di fine anno con i giornalisti, Mario Draghi non ha dato nessun dettaglio ma ha spiegato che saranno i dati a guidare le azioni di Governo (leggi qui).
Tante le ipotesi sul tavolo. Un punto sul quale c’è sostanziale accordo tra le forze politiche, anche perché molte Regioni si sono già mosse da sole, è l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. L’esecutivo ragiona però se imporre l’uso della Ffp2 per tutti i luoghi chiusi, dunque anche sui luoghi di lavoro, sui mezzi pubblici, nei cinema, nei teatri e nei ristoranti.
Sembra anche che l’accordo ci sia sulla riduzione dei tempi del Green Pass che dovrebbe valere 6 mesi.
Il premier sembra invece escludere uno dei temi più controversi: l’obbligo di vaccino per tutti, che però resta sullo sfondo. Allo stesso tempo fa però capire che ci sarà l’estensione ad altre categorie “in tempi brevissimi” e che si tornerà a un uso massiccio dello smart working, soprattutto nella Pubblica amministrazione.
Il Governo vuole intervenire anche sui tamponi. Chi vorrà partecipare ai veglioni di Capodanno o andare in discoteca dovrà fare il tampone se non ha fatto il booster. E non è escluso che potrà farli gratuitamente.
L’ipotesi sul tavolo di Cdm e cabina di regia sarebbe quella di escludere il tampone antigenico dagli strumenti che consentono di ottenere il certificato, rendendo, di fatto, obbligatorio il vaccino per andare a lavorare. L’obiettivo sarebbe quello di “recuperare” quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l’età pensionabile che non si sono vaccinati. come chiedono diverse forze politiche.
Le prossime ore saranno decisive anche per i “cambi di colore” dei territori. I dati sulle ospedalizzazioni indicano che a Capodanno altre Regioni potrebbero aggiungersi alle cinque e alle due Province autonome già in giallo. Il Piemonte ha già tutti i parametri per il cambio di fascia ma rischiano anche Lazio, Lombardia e Sicilia. E se non si arrestano i contagi, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Calabria a gennaio potrebbero passare in arancione.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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