
Via libera dall’Ue alle rate semestrali delle risorse. 66 riforme nel 2022 da appalti a carriera prof
Diventa sempre più ambizioso il Recovery Plan. Secondo quanto si legge nella bozza della relazione che il Governo trasmetterà al Parlamento il prossimo anno andranno centrati in tutto 102 obiettivi per assicurarsi seconda e terza rata dei fondi europei, in tutto 40 miliardi. Nel dettaglio andranno raggiunti 47 obiettivi nei primi 6 mesi dell’anno e 55 nella seconda parte del 2022 per ottenere due tranche rispettivamente da 19 e 21 miliardi.
In totale da qui al 2026 i fondi sono suddivisi in 10 rate: per vedersi staccare tutti gli assegni l’Italia dovrà realizzare in tutto 520 obiettivi.
Via libera dall’Ue alle rate semestrali delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riconosciute all’Italia. Il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni, è scritto sul sito del ministero dell’Economia e Finanze, dopo la firma apposta dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, ha siglato gli Operational Arrangements (OA) relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia. Gli operational arrangement sono gli atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi necessari per il riconoscimento delle rate di rimborso semestrali delle risorse Pnrr in favore dell’Italia. «I contenuti degli OA – spiega il ministero dell’Economia sul proprio sito – sono stati condivisi a livello tecnico con le strutture Pnrr dei singoli Ministeri interessati e sono stati oggetto di negoziato con la Commissione europea. Gli Operational Arrangements, che sono già stati firmati anche dalla Francia dalla Spagna e dalla Grecia per i relativi Piani, costituiscono un passaggio preliminare e necessario perla presentazione della prima domanda di pagamento alla Commissione europea entro fine dicembre».
Il Pnrr prevede nel 2022 l’approvazione di 66 riforme: 23 con atti legislativi e 43 con atti normativi secondari, concentrati per lo più nel secondo trimestre dell’anno. Così la bozza di relazione al Parlamento. Entro il 30 giugno 2022 sono previste la riforma della carriera degli insegnanti e la delega sul codice appalti pubblici. Entro il 31 dicembre: un sistema di formazione di qualità per le scuole; un sistema di certificazione della parità di genere e meccanismi di incentivazione per le imprese; la legge annuale sulla concorrenza 2021. In totale quasi un terzo (154 su 520) degli obiettivi Pnrr sono riforme, tra cui 59 leggi.
Il via libera dato oggi dall’Ue fissa le regole condivise in base alle quali saranno poi fatte le verifiche per lo sblocco definitivo nei fondi, semestre per semestre. I primi fondi, secondo quanto si è appreso, arriveranno tra qualche mese, nel 2022, dopo aver verificato che gli obiettivi indicati sono stati centrati.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI
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