Molte imprese rischiano la chiusura a causa di rialzi dei prezzi. Cingolani: “Bisogna mettere a punto una strategia strutturale Ue”
Per combattere il caro bollette il Governo è pronto a mettere in campo 8-10 miliardi. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in audizione alla Commissione Industria del Senato. Domani si dovrebbe tenere il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare le misure per dare una boccata d’ossigeno a cittadini e imprese ma già oggi è prevista la prima riunione sull’energia al Mise, in videoconferenza, presieduta dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti (guarda qui).
Nel corso dell’audizione Cingolani ha evidenziato che, rispetto alle previsioni precedenti, difficilmente i prezzi del gas caleranno almeno nel breve termine. Allo stesso tempo ha affermato: «non possiamo continuare ogni trimestre a tirare fuori cash che mitiga solo una parte dell’aumento che di solito è a due zeri. Bisogna mettere a punto una strategia strutturale Ue».
Molte imprese rischiano la chiusura a causa di rialzi dei prezzi, con il gas che rispetto ai livelli pre-pandemia è aumentato del 723%. Per questo, il Governo cerca soluzioni con urgenza. Al Mise si studiano possibili interventi grazie ai quali si potrebbero reperire tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. E allora tre miliardi di euro potrebbero arrivare dalla cartolarizzazione degli oneri di sistema sulle bollette, 1,5 miliardi dalle aste Ets, il sistema europeo di acquisto di permessi ad emettere CO2, 1,5 miliardi dalla riduzione degli incentivi sul fotovoltaico, da uno a due miliardi dal taglio agli incentivi sull’idroelettrico, 1,5 dalla negoziazione a lungo termine delle rinnovabili.
«Mi sento di poter anticipare – ha detto Cingolani – che stiamo cercando di fare un’ulteriore facilitazione per i clienti vulnerabili che verrà, nel pacchetto di emendamenti in arrivo, assolutamente supportato in modo che sia automatico il passaggio, anche quando ci sarà il libero mercato, dei clienti vulnerabili alle tariffe di maggior tutela. I prossimi due mesi saranno fondamentali per capire la direzione da prendere – ha aggiunto – Stiamo analizzando tutti gli scenari possibili. Al momento le bollette costano 50 miliardi, se 10 sono Iva, 12 circa sono oneri, il resto è il prezzo dell’energia e noi dobbiamo capire come migliorare il costo per i cittadini, in particolare i più vulnerabili».
Il ministro ha spiegato però che una parte delle misure per mitigare il caro bollette dipende dall’Unione europea. «Guardiamo alle ipotesi di revisione delle regole dei mercati europei – ha detto Cingolani – con il graduale spostamenti delle rinnovabili su mercati di contrattazione a lungo termine, non legati ai mercati del gas. Ma queste sono cose che non possiamo fare da soli».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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