La somma richiesta è di circa 5.200 euro per ogni anno riscattato. L’importo totale si può pagare in soluzione unica o in massimo 120 rate mensili
Tra i modi per andare in pensione in anticipo c’è il cosiddetto “riscatto della laurea”, uno strumento che trasforma gli anni di studio in anni contributivi. Vediamone i dettagli.
Possono essere soggetti a riscatto i diplomi universitari, i diplomi di specializzazione conseguiti dopo la laurea, i dottorati di ricerca, laurea triennale e laurea magistrale, così come i diplomi rilasciati dagli istituti di alta formazione artistica e musicale, purché attivati dall’anno accademico 2005-2006. Dal 12 luglio 1997 è possibile riscattare due o più corsi di laurea, anche per i titoli conseguiti prima di questa data.
Il requisito richiesto è che il titolo di studio sia stato conseguito mentre vengono esclusi gli anni fuori corso e quelli coperti da contribuzione obbligatoria.
Il riscatto è valido anche per i lavoratori che si sono laureati prima del 1996 e hanno optato per il metodo contributivo e per i lavoratori che abbiano studiato dopo il 1995. Anche i soggetti inoccupati non iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione separata, possono richiedere il riscatto.
La domanda di riscatto si presenta sul sito dell’Inps scegliendo se versare la somma richiesta per il riscatto in un’unica soluzione o a rate per un massimo di 120 mensilità. Il pagamento può avvenire tramite pagoPA o addebito diretto sul conto corrente.
Venendo ai costi, la somma richiesta per il riscatto agevolato si aggira attorno ai 5.200 euro per ogni anno riscattato. L’incremento sulla pensione in caso di riscatto agevolato, tuttavia, è minimo: circa 20 euro lordi al mese per ogni anno riscattato.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: PIXABAY
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