Per la pensione anticipata servono 42 anni e 10 mesi di contributi. I requisiti per l’accesso alla pensione potranno cambiare dal 1 gennaio 2025 per la pensione di vecchiaia e dal 2027 per quella anticipata
Nel 2023 non cambieranno i requisiti per andare in pensione: si andrà in pensione di vecchiaia a 67 anni e in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne). Lo precisa una circolare dell’Inps sulla base del decreto del ministero dell’Economia e di quello del Lavoro di ottobre.
I requisiti potranno cambiare dal 1 gennaio 2025 per la pensione di vecchiaia e dal 2027 per quella anticipata.
Per i lavoratori che abbiano svolto una o più delle attività considerate gravose o che siano stati addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti e che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni, il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia è fissato anche per il biennio 2023/2024 al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi.
Per i lavoratori che hanno il primo accredito contributivo dal 1 gennaio 1996 e hanno un importo di pensione maturato inferiore a 1,5 volte il minimo ma hanno almeno cinque anni effettivi di contributi il requisito per la pensione “si perfeziona, anche nel biennio 2023/2024, al raggiungimento dei 71 anni“, come sottolinea l’Inps.
Per i lavoratori precoci (quelli che hanno almeno un anno di contributi prima dei 19 anni e sono in una situazione di disagio come la disoccupazione o una riduzione della capacità lavorativa) il requisito contributivo per l’accesso alla pensione anticipata resta fermo a 41 anni fino alla fine del 2026.
L’Inps precisa poi che restano fermi anche i requisiti per il pensionamento del personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e vigili del fuoco. Per il biennio 2023 e 2024 per la pensione anticipata ci vorranno 41 anni di contributi indipendentemente dall’età o almeno 35 di contributi se si sono compiuti i 58 anni.
Per quanto riguarda invece i lavoratori dello spettacolo i ballerini continuano ad andare in pensione di vecchiaia a 47 anni, i cantanti e gli orchestrali a 62 e gli attori e i conduttori a 65.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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