Solo per i maggiori costi legati ai rifornimenti di carburante una famiglie si ritrova a spendere oggi circa 400 euro annui in più rispetto al 2021. Le associazioni chiedono l’intervento del Governo
E’ ancora allarme carburanti con i prezzi che continuano a salire incessantemente. In base alle rilevazioni settimanali del Mite nell’ultima settimana la benzina verde ha raggiunto un prezzo medio di 1,849 euro al litro mentre il gasolio è venduto in media a 1,722 euro litro.
Questi rincari si traducono in oltre 6 euro e mezzo in più per il prezzo del pieno dall’inizio dell’anno, con una famiglia media che solo per i maggiori costi legati ai rifornimenti di carburante si ritrova a spendere oggi circa 400 euro annui in più rispetto al 2021.
Le associazioni tornano a chiedere l’intervento del Governo. «Lo Stato con l’Iva e le accise continua a guadagnare grazie all’aumento dei prezzi alla pompa, mentre le famiglie subiscono un progressivo impoverimento. Il Governo non può più rimanere a guardare, e serve intervenire con urgenza perché la corsa dei listini di benzina e gasolio sta determinando effetti pesanti sui prezzi al dettaglio, con un danno per l’intera economia italiana», ha detto il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
Gli fa eco il presidente di Assoutenti Furio Truzzi che ha aggiunto: «è una emergenza che impoverisce i consumatori ma arricchisce le casse dello Stato, che grazie agli incrementi dei listini dei carburanti incamera maggiori entrate grazie alle tasse che gravano su benzina e gasolio. Per questo chiediamo al Premier Draghi di convocare al più presto le associazioni dei consumatori allo scopo di studiare provvedimenti volti a contrastare il caro-benzina, partendo dall’indispensabile sterilizzazione dell’Iva e da una riduzione del peso delle accise, misura che oramai sembra non più rinviabile».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
Ti potrebbe interessare anche: