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Esteri

Invasione in Ucraina, la ferma condanna del G7

Alessia Malcaus
24 Febbraio 2022
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I leader chiedono alla Russia una de-escalation. Scholz sente Johnson telefonicamente. La comunità internazionale continua a condannare l’azione della Russia È iniziato il vertice G7 convocato d’urgenza dopo l’invasione dell’Ucraina […]

I leader chiedono alla Russia una de-escalation. Scholz sente Johnson telefonicamente. La comunità internazionale continua a condannare l’azione della Russia

È iniziato il vertice G7 convocato d’urgenza dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. I leader riuniti hanno rilasciato una nota in cui condannano “nei termini più duri l’invasione russa dell’Ucraina” ed esprimono “sostegno e solidarietà” al Paese. «Condanniamo l’invasione russa nel modo più aspro. Affermiamo il nostro inamovibile appoggio e la nostra solidarietà all’Ucraina. Ci impegniamo a proteggere i sistemi democratici e a rafforzare la nostra collaborazione per la priorità globali come clima, ambiente e salute» – si legge.

Il presidente Joe Biden ha annunciato una conferenza stampa alle 18.30, al termine del meeting.

Il premier britannico Boris Johnson e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno avuto un colloquio telefonico. Lo rende noto Downing Street. Secondo Johnson si tratta del “più orribile atto di aggressione a cui ha assistito nella sua carriera politica” e sottolinea “la necessità che gli alleati siano completamente uniti di fronte alle azioni della Russia” e che Putin venga isolato “sia politicamente che economicamente“. 

«Sarà una nuova Europa, dopo l’invasione che abbiamo visto oggi. Questa è la nuova normalità per la nostra sicurezza». Dopo l’attivazione del piano di difesa della Nato annunciato dal segretario Stoltenberg (leggi qui), proseguono le condanne della comunità internazionale dell’invasione russa in Ucraina.

L’Alto rappresentante Ue, Joseph Borrell, ha convocato l’ambasciatore russo presso l’Unione europea Vladimir Chizhov, è stato convocato oggi dal servizio per l’azione esterna (Eeas). Il segretario generale dell’Eeas, Stefano Sannino, ha espresso a Chizhov la forte condanna Ue per l’ingiustificata invasione dell’Ucraina.

Le autorità di Svezia e Finlandia hanno chiarito la loro posizione su un eventuale ingresso nella Nato. «Siamo entrati in un nuovo e oscuro capitolo nella storia europea. Condanniamo l’evidente violazione del diritto internazionale, contro l’ordine della sicurezza europeo, ma in una situazione come questa è importante che la storica politica di sicurezza svedese sia stabile, che rimaniamo prevedibili e chiari» – ha dichiarato la premier svedese, Magdalena Andersson.

Dal Continente parla il premier spagnolo Pedro Sanchez: «il modo più efficace per garantire solidarietà ai popoli colpiti dall’aggressione russa in Ucraina è soccorrere Kiev come Unione Europea. Questi aiuti avverranno sotto forma di supporto finanziario, investimenti e materiale sanitario». Sanchez ha aggiunto che mercoledì informerà il Parlamento spagnolo sull’attacco russo in Ucraina.

Stessa mossa intrapresa dal presidente francese Emmanuel Macron che annuncia: «domani parlerò al Parlamento francese. Renderò conto delle decisioni che dovrò prendere».

«Insieme ai nostri alleati della NATO e dell’UE condanniamo fermamente l’aggressione militare senza precedenti della Russia contro l’Ucraina. La Russia deve ritirare immediatamente il suo esercito e rispettare pienamente l’integrità territoriale dell’Ucraina» – ha scritto su Twitter il premier sloveno Janez Jana.

Il presidente della Repubblica boliviana Ivan Duque ha dichiarato: «la Colombia respinge categoricamente l’attacco realizzato contro il popolo ucraino da parte della Russia. Non è solo un attacco alla sovranità dell’Ucraina ma alla stessa integrità del suo territorio. L’iniziativa russa viola sia gli Accordi di Minsk, sia le dichiarazioni dell’Onu del 2014 sull’integrità del territorio ucraino. Si tratta di una aggressione premeditata e ingiustificata che minaccia la pace mondiale e la stabilità dell’Europa e costituisce una violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite».

Si è espresso anche il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, affermando: «c’è ancora tempo per la buona volontà, c’è ancora spazio per il negoziato, c’è ancora posto per l’esercizio di una saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e risparmi il mondo dalla follia e dagli orrori della guerra».

Deciso anche il primo ministro magiaro, Viktor Orban: «il Governo ungherese, insieme ai suoi alleati dell’Ue e della Nato, condanna l’azione militare della Russia. Le unità militari e di polizia designate hanno iniziato a lavorare nell’area del confine ucraino-ungherese. L’Ungheria è pronta a fornire assistenza ai profughi e sarà in grado di affrontare questa sfida in modo rapido ed efficace». Orban si è inoltre detto contrario a misure come l’invio di armi e soldati in Ucraina per timore che possano mettere a repentaglio l’approvvigionamento di energia e gas. 

Dalla Repubblica Ceca fanno sapere che non verranno più rilasciati visti ai cittadini russi in nessun consolato, eccezion fatta per i casi umanitari. Il presidente della repubblica ceca Milos Zeman ha definito l’invasione “un atto di aggressione non provocato” e indicato che “il pazzo deve essere isolato“. «Qualche giorno fa ho detto che i russi non erano pazzi e non avrebbero attaccato l’Ucraina. Ammetto di avere avuto torto. Il pazzo deve essere isolato. E non si tratta solo di parole, ma di azioni concrete» – ha dichiarato.

Il Governo croato a Zagabria ha inviato all’Ucraina un primo pacchetto di aiuti umanitari del valore di 1,2 milioni di euro.

Infine, la Uefa, che ha convocato una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo (leggi qui), “condivide la significativa preoccupazione della comunità internazionale per la situazione della sicurezza che si sta sviluppando in Europa e condanna fermamente l’invasione militare russa in corso in Ucraina” e fa sapere di star “lavorando instancabilmente per sviluppare e promuovere il calcio secondo valori europei comuni come la pace e il rispetto dei diritti umani, nello spirito della Carta olimpica“. «Rimaniamo risoluti nella nostra solidarietà con la comunità calcistica in Ucraina e siamo pronti a tendere la mano al popolo ucraino. Stiamo affrontando questa situazione con la massima serietà e urgenza; le decisioni saranno prese dal Comitato Esecutivo Uefa e annunciate domani» – aggiunge. Si prevede che l’assegnazione della finale di Champions 2022 a San Pietroburgo venga sospesa.

I media americani nel frattempo fanno sapere che il presidente Joe Biden è riunito con il Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca. Allo stesso tempo gli Stati Uniti avrebbero concluso le operazioni di evacuazione del personale diplomatico presente in Ucraina, sospendendo la loro presenza e tutte le attività consolari.

Anche la Russia, come reso noto dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha evacuato il personale diplomatico dall’Ucraina. «L’evacuazione dei nostri diplomatici dal territorio ucraino è stata completata la notte scorsa. Nessuna delle nostre sedi consolari e diplomatiche è più operativa. Non abbiamo più diplomatici lì» – ha detto al canale televisivo Ntv.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intanto rende noto: «stiamo creando una coalizione anti-Putin. Ho parlato con Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron Karl Nehammer e Recep Tayyip Erdogan sulle sanzioni concrete e sull’assistenza concreta per i nostri militari. Aspettiamo un’azione decisa».

Il ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini, ha annunciato su Twitter che “questa sera il Colosseo sarà illuminato di giallo a blu, i colori della bandiera dell’Ucraina“. Anche gli edifici ministeriali a Lubiana hanno esposto la bandiera ucraina al posto di quella europea, così come i palazzi del Comune e del centro amministrativo e il ponte Beatus Rhenanus a Strasburgo.

Anche i membri dell’Accademia delle Scienze russa e altri 130 scienziati, ricercatori e giornalisti scientifici, hanno espresso la loro “decisa protesta” contro la guerra in Ucraina, giudicandola senza “alcuna giustificazione”. «Questo passo fatale – si legge nel documento rilasciato – comporterà una enorme quantità di perdite di vite umane e mina le fondamenta del sistema della sicurezza internazionale. La responsabilità per lo scatenamento di questa nuova guerra in Europa è tutta della Russia. Non vi è nessuna ragionevole giustificazione a questa guerra. I tentativi di usare la situazione nel Donbass come pretesto per avviare un’operazione militare non destano alcuna fiducia».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/STEPHANIE LECOCQ

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