
Secondo le Nazioni Unite sono morte almeno 64 civili dall’inizio degli scontri. Atteso per questo pomeriggio il vertice degli Esteri G7
Mentre gli eserciti combattono sul fronte, si apre uno spiraglio di dialogo: Zelensky ha ribadito la volontà di avviare dei colloqui con Mosca, escludendo però Minsk come sede dell’incontro: la Bielorussia, accusa il presidente ucraino, è stata protagonista delle invasioni e non è un territorio neutrale.
Al diniego ucraino ha risposto con un ultimatum il rappresentante presidenziale Medinsky: «Proponiamo con calma quanto segue: fino alle 15 (13 ora italiana, ndr) continuiamo ad essere qui e aspettiamo la risposta della parte ucraina a conferma della propria decisione di avviare trattative a Gomel. Non appena riceveremo questa conferma, incontreremo i nostri colleghi nelle trattative. Siamo a favore della pace. In caso di rifiuto di negoziare, tutta la responsabilità dello spargimento di sangue sarà dalla parte ucraina».
La giornata si apre con un primo bilancio delle Nazioni Unite, secondo cui dall’inizio dell’invasione sono morti almeno 64 civili mentre altri 240 sarebbero rimasti feriti. I numeri vengono inevitabilmente presentati con la consapevolezza che le vittime effettive potrebbero essere molte di più.
In tarda mattinata le agenzie dell’Onu e i loro partner umanitari hanno sospeso le operazioni in Ucraina “a causa del deterioramento della situazione della sicurezza“. L’Onu non abbandonerà il Paese ma riprenderà le operazioni “quando la situazione lo permetterà“.
Nel frattempo proseguono incessanti gli attacchi russi: nella notte un missile ha colpito un palazzo di 9 piani a Kharkiv.
Si apprende anche di un altro attacco russo a un sito di smaltimento di rifiuti radioattivi a Kiev. Secondo un primo sopralluogo dell’Autorità nazionale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina non ci sarebbero pericoli immediati per le persone che si trovano fuori dalla zona di protezione sanitaria.
Ma questa guerra si combatte (anche) in rete: nei giorni scorsi sono stati registrati diversi cyberattacchi informatici che hanno colpito i media, le tv e i siti governativi russi.
Ieri il ministro ucraino per la Trasformazione digitale Mykhailo Fedorov ha rivendicato queste armi, annunciando la creazione di un “esercito informatico” e continuare “la lotta sul cyber fronte“.
Ieri Fedorov aveva rivolto via Twitter un appello anche a Elon Musk chiedendo di “fornire all’Ucraina le stazioni Starlink e di indirizzare i russi sani di mente ad alzarsi“. Per tutta risposta il patron di Tesla ha attivato il suo servizio internet satellitare a banda larga Starlink, a supporto dei vari problemi di connessione registrati nel Paese dopo l’invasione.
Il Ministro ha anche diffuso il link di una chat di Telegram in cui si incoraggiano gli hacker ad attaccare anche le imprese russe legate ai settori dell’energia e della finanza come Gazprom, Sberbank e Vtb.
È tornato a intervenire sulla questione anche Trump, dal palco di una conferenza dei conservatori. L’ex presidente ha suggerito una nuova lettura della crisi, condannando l’invasione dell’Ucraina come un assalto all’umanità ma imputando le responsabilità all’attuale amministrazione Usa.
Secondo Trump «Putin è intelligente» (mentre “i nostri leader sono stupidi“) e ha deciso la sua “spietata invasione” dopo aver assistito al ritiro delle truppe occidentali dall’Afghanistan.
«Per me sarebbe stato facile mettere fine a quello che sta accadendo, a questa farsa» aggiunge, facendo cenno all’intesa con il capo del Cremlino e ribadendo che “l’attacco della Russia è un’atrocità, è spaventoso. Preghiamo per gli ucraini“. Infine, il tycoon ha speso parole anche per Zelensky, un “uomo coraggioso“.
Il presidente ucraino ha rivolto un appello a tutto il mondo, invitando “chiunque voglia unirsi alla difesa dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo può venire e combattere fianco a fianco con gli ucraini contro i russi criminali di guerra“.
L’Occidente nel frattempo ha avviato le prime restrizioni finanziarie contro la Russia, dopo aver trovato un accordo sull’esclusione di Mosca dal sistema internazionale di pagamenti Swift (qui). Oggi pomeriggio alle 15 è previsto un vertice degli Esteri del G7.
L’Irlanda e il Belgio, così come la Danimarca e la Finlandia, hanno chiuso lo spazio aereo alle compagnie russe, esortando gli altri partner europei a fare lo stesso. Già circa i tre quarti degli Stati membri hanno disposto il blocco e sembra che il vertice atteso in serata vada verso un ’allargamento a livello comunitario dello stop ai voli russi.
Palazzo Chigi ha confermato che anche l’Italia si allineerà a questa disposizione, chiudendo il traffico aereo alla Russia.
Il cancelliere Scholz, intervenendo al Bundestag, ha ribadito il supporto militare all’Ucraina: «siamo pronti a intervenire anche con dei missili a difesa dello spazio aereo europeo» oltre che con la Marina nel Mar Baltico.
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è intervenuto anche sulle sanzioni economiche alla russa che sarebbero “peggio di una guerra“: così “la Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/ALISA YAKUBOVYCH
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