Il testo è stato approvato da Ance, cooperative e sindacati e ora sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori
Dopo quasi due anni di discussioni, è stato firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori dell’edilizia, in sostituzione del precedente scaduto nel 2020. Al tavolo Ance, l’Alleanza delle cooperative LegaCoop, Confcooperative e Agci e i rappresentanti di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.
Prima della pubblicazione, il testo dovrà ricevere l’approvazione definitiva delle assemblee dei lavoratori. È stata raggiunta un’ipotesi di accordo su un aumento di 92 euro al primo livello, con scadenza del ccnl al 30 giugno 2024.
Nel contratto ritrovano una nuova centralità anche “qualità, formazione e sicurezza” come spiega Ance, che ha evidenziato anche il “contributo concreto del sistema bilaterale che è pronto a investire sulla professionalità dei lavoratori e sulla qualificazione delle imprese“.
«Grande attenzione è rivolta a favorire l’ingresso dei giovani nel settore» spiegano i costruttori, grazie all’introduzione di premi e incentivi alle imprese che li assumono.
L’intesa è stata trovata anche sulla “necessità di portare avanti un impegno comune a sostegno di tutto il settore nella realizzazione delle opere del Pnrr“, oltre che nell’impegno ad “affrontare in modo unanime urgenze quali l’aumento dei prezzi e le conseguenze su lavoratori e imprese“.
Si è detto soddisfatto dell’accordo anche il ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, che ha parlato di un contratto che “punta alla qualità e alla sicurezza sul lavoro e attribuisce il giusto riconoscimento al valore dei lavoratori del settore e alla qualificazione delle imprese. Risultato raggiunto grazie all’intensa collaborazione delle parti“.
Un plauso è arrivato anche dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, che ha ritenuto positivo “l’aumento retributivo e l’impegno comune per la realizzazione delle opere del Pnrr“, mentre la Uil ha parlato di un contratto “moderno e innovativo” capace di garantire “la difesa del potere d’acquisto dei lavoratori del settore, con l’ulteriore impegno comune ad affrontare le conseguenze dell’aumento dei prezzi su lavoratori e imprese“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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