Le importazioni dall’area UE diminuiscono del 4,3% mentre si registra un incremento tendenziale più marcato (+44,5%). Si amplia il deficit energetico
Torna a crescere l’export in Italia. Dopo la battuta d’arresto di dicembre, a gennaio segna un nuovo aumento su base mensile trainato soprattutto dalle vendite di beni strumentali e beni intermedi.
In particolare, secondo i dati dell’Istat, la crescita congiunturale delle esportazioni segna +5,3%, mentre su base annua si registra +22,6% da +16,2% di dicembre. La crescita è più sostenuta verso l’area UE (+25,5%) rispetto ai mercati extra UE (+19,2%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+27,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+57,6%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,9%), prodotti della raffinazione (+87,3%) e sostanze e prodotti chimici (+25,2%). Sono in calo le vendite di autoveicoli (-1,7%).
Le importazioni dall’area UE diminuiscono del 4,3% su base congiunturale, mentre a livello annuo si registra un incremento tendenziale più marcato rispetto all’export (+44,5%), che coinvolge sia l’area UE (+29,0%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra UE (+65,5%).
Si amplia notevolmente il deficit energetico ma il saldo nell’interscambio di prodotti non energetici è positivo, sebbene meno ampio rispetto a gennaio dello scorso anno. Il deficit energetico ammonta a -6.439 milioni rispetto a gennaio dello scorso anno (-2.327 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 3.911 milioni per gennaio 2021 a 1.387 milioni per gennaio 2022.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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