La raccolta si è attestata a 5,7 miliardi, +119% sul 2020. A livello settoriale, primo posto per l’Ict, con il 28% delle operazioni, seguito dai beni e servizi industriali, 14%, e dal medicale, 12%
E’ record nel 2021 in Italia per il mercato del private equity, una sfera/categoria di investimenti finanziari mediante la quale un’entità apporta nuovi capitali, e dunque finanzia, una società target con l’acquisto di azioni e/o sottoscrivendo azioni di nuova emissione apportando nuovi capitali all’interno dell’obiettivo. Stando ai dati Aifi quello appena trascorso è stato il miglior anno di sempre per valore degli investimenti: 14,7 miliardi, in crescita del 123% rispetto all’anno precedente. La raccolta si è attestata a 5,7 miliardi, +119% sul 2020.
Il top raggiunto nel primo caso è dovuto anche alla crescita nel comparto delle infrastrutture, dove sono stati investiti 7.671 milioni di euro (contro i 1.322 del 2020). Altri 5,3 miliardi arrivano dalle operazioni di buy out, 858 milioni dagli aumenti di capitale per le espansioni aziendali (+142%). Il venture capital incide per 600 milioni di euro.
Per quanto riguarda la raccolta la componente domestica ha rappresentato l’89%, il peso di quella estera è stato quindi del’11%. A livello settoriale al primo posto si piazza l’Ict, con il 28% delle operazioni, seguito dai beni e servizi industriali, 14%, e dal medicale, 12%.
«Un anno eccezionale con risultati importanti, non bisogna stupirsi: veniamo da un periodo straordinario, quello della pandemia, nel quale abbiamo rimodellato la nostra vita. C’è stata una forte necessità di investimenti e di riaggregazoine delle imprese, con il private equity che ha avuto un ruolo strategico per spingere innovazione e crescita delle aziende», ha detto Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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