Vediamo in cosa consiste e chi ne ha diritto
Sono stati completati i pagamenti di marzo dell’Assegno Unico e Universale per quanto riguarda le domande presentate entro febbraio. Lo fa sapere l’Inps in una nota sottolineando che sta lavorando per i pagamenti dell’assegno per il mese di aprile.
Da inizio anno ad oggi sono state inoltrate oltre quattro milioni di domande (4.177.338). Fino al 30 giugno sarà possibile inoltrare la domanda con il riconoscimento di tutti gli arretrati, calcolati a partire dal mese di marzo 2022.
Dopo il 30 giugno l’assegno decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione e il pagamento è effettuato dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Ricordiamo che l’Assegno unico universale è un sostegno economico che viene riconosciuto alle famiglie italiane per ogni figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del 21esimo anno di età o senza limiti in caso di figli disabili.
Il beneficio è calcolato in base all’Isee presentato e varia da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro al mese. In caso di mancato Isee l’assegno spetta ma con il valore minimo. La cifra più alta spetta in caso di figlio minorenne e Isee inferiore a 15 mila euro. Per i nuclei familiari numerosi e in presenza di figli disabili, madri al di sotto dei 21 anni o genitori titolari di reddito da lavoro, inoltre, sono previste delle maggiorazioni.
Trattandosi di una misura unica scompaiono il bonus bebè e gli assegni famigliari ai nuclei con figli e orfanili anche se, anche in questo caso, sono previste delle eccezioni. L’unico sostegno non inglobato all’interno dell’assegno unico è il bonus asilo nido, che potrà essere percepito contestualmente (abbiamo visto qui come fare richiesta).
L’assegno unico è compatibile anche con altre misure a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, oltre che con il reddito di cittadinanza. In quest’ultimo caso, il pagamento dell’assegno universale viene erogato in automatico (non bisogna presentare un’apposita domanda) con le stesse modalità del reddito mediante accredito sulla carta rdc.
Possono percepire questo assegno anche i lavoratori di ditte cessate, fallite o inadempienti, chi percepisce la Naspi e i lavoratori socialmente utili e in aspettativa sindacale.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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