
Biden firma lo stop a commercio e importazioni energetiche con Mosca
È stata firmata dal Presidente Joe Biden la legge che vieta le importazioni di energia dalla Russia e interrompe le relazioni commerciali con Mosca.
I provvedimenti, che proseguono la politica di pressione sulla Russia in reazione alla guerra in Ucraina, erano stati approvati da Camera e Senato.
La Russia, inoltre, ha visto declassare il rating del debito in valuta estera a lunga termine da CC a SD (ovvero in default selettivo) da Standard & Poor’s.
«Non ci attendiamo che gli investitori siano in grado di convertire in dollari il pagamento effettuato in rubli, o che il governo sia in grado di convertire i rubli in dollari durante il periodo di grazia di 30 giorni» è quanto afferma S&P.
Secondo l’agenzia di rating “le sanzioni contro la Russia saranno rafforzate nelle prossime settimane” e ciò provocherà il rischio che la Russia possa e riesca a onorare i termini e le condizioni delle obbligazioni ai titoli di bond stranieri. Nel tagliare il rating a lungo termine russo in valuta estera, S&P mantiene a ‘CC/C’ quello in valuta locale.
Mosca è stata costretta a pagare in rubli la cedola da 594,8 milioni di euro su un eurobond dopo che il Tesoro americano non ha consentire l’accesso ai dollari del governo russo già presenti nelle banche statunitensi (leggi qui). Una decisione che ha spinto le istituzioni finanziarie internazionali a rifiutarsi di gestire ed elaborare il pagamento da 649,2 milioni di dollari alla scadenza del 4 aprile e il provvedere in rubli della Russia. S&P ritiene che i fondi trasferiti dal governo russo per i pagamenti del debito sulle obbligazioni in valuta locale (OFZ) ai conti nazionali russi non potranno essere accessibili per alcuni o per tutti gli obbligazionisti non residenti, non ha attualmente visibilità delle informazioni definitive sul processo di pagamento.
Il contratto originario del bond prevede il pagamento in dollari ed effettuarlo in un’altra moneta potrebbe rappresentare una violazione e un mancato rispetto degli obblighi. Nonostante la scadenza sia stata superata, la Russia ha comunque un periodo di grazia di 30 giorni per far fronte al suo impegno.
S&P ha inoltre ritirato i propri rating unsolicted sulla Russia, a seguito della decisione UE del 15 marzo di vietare la fornitura di rating a persone giuridiche, entità od organismi stabiliti in Russia e dell’annuncio da parte dell’agenzia del ritiro di tutti i propri rating outstanding su questi emittenti entro il 15 aprile 2022 (scadenza imposta dalla UE).
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/EPA/YURI GRIPAS/POOL
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