L’Agenzia del Farmaco ricorda in una nota come “ogni eventuale proroga dei nostri contratti sarebbe solo un salvagente temporaneo”
Mediazione mancata fra il Ministero della Salute e i rappresentanti dei precari dell’Agenzia del farmaco che mercoledì 13 si sono riuniti per trovare una soluzione sui contratti di 50 precari.
«L’unica strada percorribile per non perdere il patrimonio di competenze ed esperienze dei circa 50 lavoratori precari i cui contratti di collaborazione o di lavoro somministrato verranno a scadenza il prossimo 30 giugno – si legge in una nota congiunta – è intervenire tempestivamente sulla norma che inibisce alla sola Agenzia del farmaco di prorogare detti contratti».
La normativa, definita “insensata e discriminatoria“, risulta di fatto penalizzante nei confronti dell’Aifa che, rispetto ad altre amministrazioni dello Stato, gode di un margine ristretto di intervento sui propri collaboratori.
La legge non tiene neanche conto “del fatto che l’Agenzia ha un organico ancora ampiamente sottodimensionato rispetto alle omologhe autorità europee e ha visto negli anni un sensibile incremento delle proprie competenze e responsabilità” prosegue il comunicato.
Il tavolo ha ribadito che “ogni eventuale proroga dei nostri contratti sarebbe solo un salvagente temporaneo“, vista la natura precaria del rapporto di lavoro.
La soluzione del problema dunque “passa necessariamente per un intervento strutturale che ponga fine a questo indegno precariato che affligge noi e la stessa Agenzia da molti anni“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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