In Italia gli investimenti sono in calo, ma è il futuro su cui scommettere
Il mondo produttivo si è accorto della tecnologia blockchain, un mattoncino su cui si costruiscono mondi teoricamente infiniti (per averne un’idea, leggi qui) che sono già colonizzate da chi ha idee di business ambiziose ma anche molto coraggiose.
L’idea alla base di questa tecnologia è la decentralizzazione e l’universo in cui si muove tutta la realtà è il web 3.0. Innanzitutto però, cos’è il blockchain? Si tratta di un registro pubblico dove vengono annotate le operazioni effettuate, sono criptate e non modificabili. I Token (fungible o meno) sono rappresentazioni di un valore, come ad esempio le fiches al casinò. C’è poi lo Smart Contract che contiene le condizioni da soddisfare affinché un’operazione possa avvenire, è governato da un algoritmo che è garante ed esecutore allo stesso tempo.
Grazie alla self sovereign identity, inoltre, non è necessario condividere i propri dati ma alla validazione di un wallet certificato, i dati restano privati.
Il mondo videoludico è completamente transitato nel virtuale, mentre industria e servizi al momento sono ancora titubanti, come dimostra la Blockchain Survey 2021 con cui Ernst & Young ha documentato la conoscenza delle nuove tecnologie digitali presso 100 C-level manager, sia nel privato che nella Pubblica Amministrazione. I risultati sono deludenti e sono solo alcune delle possibili applicazioni ad essere conosciute.
Secondo i dati dell’Osservatorio blockchain del Polimi, sono stati presentati 370 progetti blockchain based a livello mondiale nel 2021, il 39% in più rispetto al 2020. Mentre in Italia l’investimento non solo non è cresciuto, ma è anche leggermente in calo: 28 milioni di euro nel 2021, 23 nel 2020 ma 30 nel 2019.
«C’è un gap da colmare tra knowledge ed education sul tema – ha spiegato Giuseppe Perrone, EY Emeia Blockchain Leader – e serve la creazione di un perimetro di regole chiare che governino la disintermediazione dei processi. Rispetto a sei mesi fa, che è la data della survey, c’è stato un ulteriore passaggio in avanti. La Commissione Europea con la European Blockhchain System Infrastructure (EBSI) ha identificato un proprio standard; la Bce ha annunciato il progetto pilota per il cryptoeuro che dovrebbe vedere la luce nel 2023; la Federal Reserve con un gruppo di ricercatori del Mit ha lanciato uno studio pilota Hamilton Project per architetture blockchain che lavorano a più di 100 mila transazioni al secondo. L’Eidas in Europa sta spingendo l’adozione di meccanismi basati su blockchain e self sovereign identity . A questo si aggiunge la crescita esponenziale del fenomeno Nft e del metaverso, nonché degli investimenti fatti da aziende quali Microsoft con l’acquisizione di Activision Blizzard, per 70 miliardi di dollari, o la stessa Wallmart nel campo del food retail, Facebook con il lancio di Meta per cui il mercato varrà secondo le stime 800 miliardi di dollari nel 2024, e già oggi siamo nell’ordine dei 200 miliardi di dollari. La transizione al web 3.0, cioè l’interazione con il digitale attraverso il proprio wallet diventerà centrale nell’esperienza del consumatore rispetto agli acquisti, all’advertising, al customer journey , all’identità distribuita per accedere a servizi della PA, education e tantissime attività che facciamo normalmente nella vita comune. Siamo in una fase mainstream di questa tecnologia, non ci si può permettere di restare indietro. Se Adidas fa un drop di 23 milioni di dollari in 48 ore vendendo skin digitali, Coca-Cola fa la stessa cosa, Nike acquista un’azienda che fa solo questo per 2 miliardi di dollari, significa che non è un gioco d’azzardo ma c’è qualcosa di sostanziale. Per Morgan Stanely è l’unica tecnologia emergente con un futuro da qui a dieci anni molto importante».
Nel settore food, ad esempio, la tracciabilità su blockchain è uno standard. Solo per fare degli esempi, la usano Carrefour, Peroni, Bo Frost, il Consorzio Grana Padano ed è usata per tracciare i vini europei sui mercati esteri. Blockchain, dunque, non significa solo bitcoin e investimenti azzardati.
«Finora si è sovrapposto il tema blockchain e bitcoin, in quanto è il primo e più famoso caso d’uso. D’altra parte, è una tecnologia nata per disintermediare, e la creazione di una moneta svincolata dalle banche centrali è stata l’evoluzione più naturale. Poi si è iniziato a capire che c’era molto altro. Nel settore food la tracciabilità su blockchain è ormai uno standard. Carrefour, Peroni, Bo Frost, il Consorzio Grana Padano, i vini europei tracciati sui mercati esteri e così via. È vero che la blockchain è costosa e ancora poco green, ma anche qui le cose stanno cambiando. A giugno 2022 Ethereum passerà al proof of stake 2.0 , sono nate altre blockchain connesse alla main net , i cosiddetti second layer , come Polygon, con le stesse garanzie di Ethereum ma con minori costi. E&Y ha lanciato Baseline, un programma che comprende 50 aziende tra cui Microsoft, Google, Consensus e simili, per lavorare su soluzioni con cui realizzare transazioni private su una blockchain pubblica, e che consentano di validare le transazioni senza dover risolvere problemi matematici che richiedono grandi potenze computazionali».
Larga parte del campione intervistato è ignaro di questi miglioramenti, il 44% non utilizzerebbe applicazioni di finanza decentralizzata (basata su blockchain), perché non ripone alcuna fiducia, mentre in realtà anche sotto il profilo regolamentare le cose stanno procedendo. Sottolinea Perrone: «è stato istituito un albo nazionale per tutti i soggetti che si occupano di servizi finanziari in ambito crypto. Si iniziano a mettere dei paletti per far sì che chi sia associato a un wallet e operi transazioni sia identificabile. Paradossalmente è il sistema che garantisce la migliore tracciatura possibile, perché con web 3.0 potrò attribuire identità a ogni wallet e tenere le fila di tutti i flussi in movimento. Quello che nasce come meccanismo per l’anonimato diventerà trasparente grazie all’identità digitale distribuita».
A seguito dell’accelerazione causata dal Covid e la velocità tipica del mondo digitale, è fondamentale farsi trovare pronti il prima possibile. «Oggi Metaverse come Roblox ospitano 43 milioni di utenti al giorno e gli investimenti sono cresciuti in modo esponenziale, del 70-80-110% ogni 15 giorni, non si parla nemmeno di quarter. Nel giro di un anno e mezzo cambierà tutto».
Nonostante tutto questo, in molti ancora pensano a una bolla come fu Second Life. «È perché non hanno colto la differenza: e cioè che questa è un’esperienza decentralizzata, che è il clone di quello che oggi conosciamo nel mondo fisico. Il fatto che io tramite una valuta possa effettuare esperienze, posizionare un brand, comprare pubblicità – sottolinea Giuseppe Perrone – attrarre Millennial che poi diventano i consumatori target innesca un percorso molto virtuoso. Nel caso di Second Life era solo una riproduzione artefatta della realtà».
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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