
Le truppe russe hanno preso la città di Kreminna, nella regione di Luhansk. Zelensky afferma: “ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini”
«Coloro che hanno le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e ritardano nella loro fornitura devono sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da loro. Il destino delle persone che possono essere salvate» – così, in un nuovo video alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a chiede armi all’Occidente.
Il suo consigliere, Mykhailo Podolyak, scrive su Twitter: «potremmo avere dei problemi con i Governi di alcuni Paesi dell’Unione europea nella fornitura di armi, ma sentiamo un forte sostegno da parte della gente comune in tutta Europa. Siamo tutti una grande famiglia europea la cui sicurezza è ora combattuta in Ucraina».
Il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, è sicuro della vittoria di Kiev su Mosca grazie all’aiuto degli alleati. Scrive su Twitter: «sono un avvocato. Per me, lo stato di diritto è sempre stato un valore fondamentale. La Russia è arrivata da noi con la guerra, le uccisioni di massa e i saccheggi. Non esiste una legge per loro. Ma, grazie ai nostri partner, l’Ucraina ha NLaw per loro. Questo tipo speciale di “amore” inevitabilmente vincerà» – recita il tweet in cui gioca sui termini “law” (legge), “NLaw” (acronimo del lanciarazzi portatile “arma leggera anti-carro di nuova generazione”) e “love” (amore).
Il presidente afferma: «stiamo facendo di tutto per garantire la difesa. Siamo in costante contatto con i partner. Siamo grati a coloro che aiutano davvero con tutto ciò che possono. Il 53esimo giorno di guerra è finito – ha aggiunto questa notte – e da 53 giorni aspettiamo risposte su alcuni punti delle nostre richieste di armi. E alcune risposte sono formulate in modo che la consegna possa iniziare solo a maggio. Parlo direttamente in questi casi: ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini. Così la interpreta la Russia. Nella realtà non dovrebbe essere così».
Ha poi proseguito: «il mondo democratico deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti. Lì vengono costruiti centri di tortura, le autorità locali e chiunque sia ritenuto visibile alle comunità locali viene rapito. Gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e rubati e le persone muoiono di fame. Gli occupanti stanno anche cercando di spaccare le regioni sull’esempio delle cosiddette repubbliche separatiste, trasferendo questo territorio alla zona del rublo e subordinandolo alla macchina amministrativa russa. Tutto ciò – ha concluso – richiede una maggiore rapidità da parte dei Paesi occidentali nella preparazione di un nuovo potente pacchetto di sanzioni».
Zelensky avverte che la Russia starebbe estendendo la “zona rublo” nelle regioni di Kherson e Zaporizhia, nel sud del Paese, e chiede che vengano varate nuove sanzioni contro il sistema bancario e finanziario russo.
Proseguono intanto gli attacchi sull’Ucraina. La città di Kreminna, nella regione di Luhansk, è ora sotto il controllo delle truppe russe. Lo ha riferito il capo dell’amministrazione regionale Serhiy Haidai: «i russi sono entrati a Kreminna. Sono iniziati i combattimenti in strada. L’evacuazione è impossibile».
Quattro civili che hanno tentato la fuga sarebbero stati uccisi dai soldati russi. «La mattina del 18 aprile, i residenti di Kreminna hanno cercato di evacuare con i propri veicoli. I russi hanno aperto il fuoco su un’auto con civili a bordo. Quattro persone sono rimaste uccise. Una persona gravemente ferita è ancora sul posto. I medici non possono raggiungerla a causa dei bombardamenti senza fine» – ha riferito Gaidai, citato da Unian.
É di 9 civili morti e 25 feriti il bilancio degli attacchi missilistici delle forze armate russe nella regione di Kharkiv. Lo rende noto l’amministrazione regionale.
Il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, dichiara durante un’intervista: «noi a Bucha stimiamo che sia stato ucciso un abitante su cinque di coloro che sono rimasti in città durante l’occupazione dell’esercito russo. Personalmente, come migliaia di miei concittadini, provo odio per coloro che hanno torturato e ucciso i pacifici abitanti di questo posto».
Per il secondo giorno consecutivo si fermano le evacuazioni dalla città di Kiev. I corridoi umanitari, infatti, sarebbero resi impossibili dai “blocchi” e dai bombardamenti russi. «Per oggi, 18 aprile, purtroppo non ci saranno corridoi umanitari» – scrive su Telegram la vicepremier Iryna Vereshchuk.
Haidai fa inoltre sapere che questa mattina sono state evacuate da Lysychansk e Popasna 67 persone e spiega che “la situazione sul campo cambia di ora in ora. E lì dove stamattina era sicuro, ora esplodono i razzi“.
Uno degli ultimi attacchi russi sull’Ucraina ha colpito la città di Leopoli. Il governatore regionale, Maksym Kozytsky, citato da Ukraina 24, ha riportato la morte di 6 civili, tra cui un bambino, e il ferimento di altri 8. Il presidente delle ferrovie ucraine, Oleksander Kamyshin, rende noto che è stata colpita anche l’infrastruttura ferroviaria. Anche a Dnipro, nel distretto di Pavlograd, gli attacchi russi hanno distrutto la ferrovia. Lo ha reso noto Valentyn Resnichenko, governatore della regione di Dnipro, riportando anche il ferimento di due persone nell’attacco nel distretto Synelnykiv.
“Circa 5.000 bambini sono stati deportati da questa regione – Mariupol – nella parte della Russia perché non gli hanno permesso di andare nella parte dell’Ucraina“: è questa l’ultima denuncia del presidente ucraino Zelensky durante un’intervista alla Cnn. «Quei bambini. Dove sono? Non lo sa nessuno» – chiede.
La stessa denuncia è arrivata da un gruppo per i diritti umani della Crimea secondo il quale i russi avrebbero portato via con la forza da Mariupol circa 150 bambini, 100 dei quali ricoverati in ospedale. «L’esercito russo ha portato via con la forza circa 150 bambini da Mariupol e li ha trasferiti nella direzione di Donetsk occupata e del Taganrog russo» – è la denuncia del capo del gruppo, Olha Skrypnyk, citata da Ukrinform.
Sale, intanto il bilancio delle piccole vittime del conflitto: secondo quanto riportato dall’ufficio del procuratore generale ucraino, citato dal Kyiv Independent, si tratta di 205 bambini uccisi e 362 feriti.
Arriva, infine, l’ultimo bilancio delle perdite russe diffuso dal quartier generale ucraino, si tratta di: 20.600 personale effettivo, 790 carri armati, 2041 veicoli corazzati, 381 sistemi d’artiglieria, 130 lanciarazzi multiplo, 67 sistemi di difesa antiaerea, 167 aerei, 147 elicotteri, 155 aerei senza pilota tattici, 1487 veicoli, 76 cisterne carburante, 8 navi o motoscafi, 27 unità di veicoli speciali, quattro sistemi di lanciarazzi di tipo iskander.
Da Mosca, invece, arriva il primo elenco degli ucraini caduti fino a ora nel conflitto: ammontano a 23.367.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/ROMAN PILIPEY
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