Per l’integrazione non bisogna trasmettere richiesta, ma è necessario inviare il modello Red
In Italia non esiste un importo vero e proprio che possa essere definito minimo, per quanto riguarda la pensione, dato che è possibile che a seguito del calcolo ne risulti un assegno di poche centinaia di euro. In presenza di una pensione molto bassa è però possibile beneficiare di un’integrazione dell’assegno, fino ad arrivare appunto all’importo della pensione minima 2022.
In Italia l’importo della pensione dipende solamente dalle regole di calcolo fissate dal legislatore, che differiscono a seconda del regime di appartenenza. Non ci sono soglie limite al di sotto delle quali l’importo della pensione non può stare, inoltre lo strumento che integra la pensione fino a un certo minimo non è riservato a tutti. In particolare, esclude chi ha la pensione calcolata interamente con il regime contributivo(ovvero coloro che hanno un’anzianità contributiva successiva al 1° gennaio 1996, i quali sono sempre di più con il passare degli anni).
Al netto delle dovute specifiche si tenga a mente che la pensione minima è la soglia di riferimento per il calcolo dell’integrazione al trattamento minimo. Per essere più precisi, secondo quanto stabilito dall’articolo 6 della legge 638/1983, infatti, coloro che hanno una pensione inferiore a un certo importo e sono al di sotto di un determinato livello di reddito hanno diritto a un’integrazione.
A seconda dei redditi del titolare della pensione l’integrazione potrà essere intera o parziale. Ogni anno, dato che è soggetto a rivalutazione, l’importo della soglia minima viene rivisto, nel 2022 la pensione minima ha un importo mensile di 524,35 euro, mentre l’anno equivale a 6.816,55 euro.
Sia le prestazioni dirette sia le indirette (ad esempio la pensione di reversibilità) possono essere integrate fino all’importo minimo della pensione (se la pensione è stata liquidata secondo le regole del regime retributivo o misto).
Chi invece ha un’anzianità contributiva antecedente al 1° gennaio 1996 e un importo mensile di pensione inferiore a 524,35 euro, potrà beneficiare di un’integrazione mensile se, considerando tutti i redditi percepiti, rinetrerà rientri nelle seguenti soglie: persona sola 13.633,10 euro (due volte il trattamento minimo); persona coniugata oltre a soddisfare il suddetto limite, è necessario che il reddito coniugale risulti inferiore a 27.266,20 euro (quattro volte il trattamento minimo).
Anche i limiti di cui sopra sono rivisti ogni anno e possono variare. Questi sono quelli fissati per l’anno corrente, validi dunque fino al 31 dicembre 2022.
Nel calcolo dei redditi non si tiene conto di quelli esenti da Irpef, dei trattamenti di fine rapporto, dei redditi della casa si abitazione, delle competenze arretrate soggette a tassazione separata e alla pensione da integrare. Va precisato inoltre che in presenza di due trattamenti, si pensi al pensionato titolare sia di pensione diretta di vecchiaia che indiretta di reversibilità, l’integrazione viene applicata solamente su uno dei due, quello diretto solitamente (a patto che questo risulti inferiore alla soglia minima).
Per calcolare l’integrazione di una persona sola, ad esempio, è necessario che la somma di tutti i redditi percepiti risulti inferiore alla pensione minima annua, quindi a 6.816,55 euro. Diversamente, si ha diritto a un’integrazione ma solo parziale, calcolata applicando la seguente formula: (13.633,10 – Reddito personale)/13. Mentre invece per il pensionato coniugato la formula da seguire è: (27.266,20 – Reddito coniugale)/13, in questo caso la legge prevede che l’importo dell’integrazione sarà pari a quello minore risultante dal doppio confronto.
Per fare un esempio, nel caso di un pensionato con 250 euro di pensione mensile, con un reddito personale di 10.000 euro e un reddito coniugale di 25.000 euro, l’integrazione di cui avrà diritto sarà 279 euro, mentre dalla seconda, considerando dunque il reddito coniugale, di circa 174 euro. L’Inps prenderà in considerazione quest’ultima (dato che è la più bassa) con l’importo della pensione che quindi sale a circa 424 euro.
Non c’è bisogno di avanzare alcuna richiesta per avvalersi dell’integrazione, sarà direttamente l’Inps, dopo aver valutato la soddisfazione dei limiti ad applicarla in automatico. Per dare informazioni all’Inps in merito ai redditi percepiti, così che l’Istituto possa valutare se sussistono i requisiti per l’erogazione della pensione minima, è necessario inviare il modello Red entro i termini previsti.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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