
Difficoltà a causa di guerra in Ucraina e lockdown in Cina
Gli scenari prospettati dai dirigenti di aziende automobilistiche che si sono ritrovati al New York International Auto Show sono tutto fuorché incoraggianti.
Si prevede che per tutto il 2022 ci sarà una scarsità di auto nuove a causa dei vincoli di approvvigionamento e i prezzi che non accennano a calare. In un primo momento i produttori di auto erano parsi ottimisti, pensando che la carenza di chip sarebbe gradualmente diminuita, ma con la guerra in Ucraina e i lockdown in Cina la situazione non sembra sbloccarsi.
Negli USA poi l’impennata dei prezzi del comparto automobilistico è stata una componente della pressione inflazionistica. Basti pensare che a marzo l’inflazione è salita dell’8,5% a causa dell’aumento dei costi di energia e alimenti.
Negli ultimi mesi il prezzo che gli americani hanno pagato per le nuove auto era leggermente sceso arrivando a circa 43.700 dollari, ma secondo la società di ricerca J.D. Power il prezzo è comunque più alto del 26% circa rispetto a prima della pandemia, quando il prezzo medio di transazione era di 34.600 dollari.
Stesso discorso per i veicoli usati, anche in questo segmento di mercato i prezzi sono vicini ai massimi storici. Anche i leasing dei veicoli sono diventati meno attraenti dato che le aziende non fanno più promozioni in questo senso.
A rimanere molto forte è comunque la domanda, di fatto le aziende produttrici prevedono che tutti i veicolo che è possibile produrre fino al 2022 saranno acquistati. A fine marzo erano 1,2 milioni le auto disponibili nei concessionari, ma questa cifra non è che la metà della quantità di auto dell’anno recedente e circa un terzo rispetto ai tempi prepandemici.
Gli analisti prevedono un aumento dei pressi di listino, ma soprattutto si punterà a ridurre sconti e incentivi finanziari per l’acquisto delle nuove auto. Nel primo trimestre, ad esempio, chi fosse stato interessato all’acquisto di un automobile ha beneficiato di alte valutazioni dell’usato, ottenendo circa 9.300 dollari in media per le loro permute (l’81% in più rispetto alla media dell’anno precedente). D’altro canto salgono i profitti per i concessionari e l’utile netto su una nuova auto (compresi i finanziamenti e i prodotti assicurativi legati alla vendita) è stato di circa 5.000 dollari nel primo trimestre, più del doppio rispetto a un anno prima.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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