
In totale, la Regione metterà a disposizione delle donne vittime di violenze un plafond complessivo di oltre due milioni di euro
Il progetto del reddito di libertà (di cui abbiamo parlato anche qui) è stato lanciato dal Governo per sostenere le donne vittime di violenza seguite dai centri antiviolenza e dai servizi sociali. L’Emilia Romagna ha raccolto la sfida potenziando il contributo economico già erogato dall’Inps con nuove risorse.
Se infatti alla Regione spettavano 200mila euro dagli stanziamenti statali per il 2022, l’Emilia Romagna ha integrato i fondi con ulteriori 1,3 milioni. Questa integrazione, come spiegato dall’assessora per le Pari opportunità Barbara Lori, consentirà di finanziare la totalità delle 290 domande presentate nei primi tre mesi dell’anno.
La misura si è resa necessaria perché i fondi inizialmente a disposizione consentivano di accogliere solo 42 domande di quelle ricevute in totale. Non solo: nelle prossime settimane la Regione riceverà ulteriori 667mila euro dalle risorse pubbliche, consentendo al budget totale di superare i due milioni di euro.
L’assegno del reddito di libertà è cumulabile con altre misure come il reddito di cittadinanza.
Per presentare domanda è necessario rivolgersi al proprio Comune di residenza, presentando l’attestazione del centro antiviolenza cui si è registrate e una certificazione dei servizi territoriali.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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