Lo ha dichiarato Musk ai suoi investitori, spiegando che la “diversificazione chimica delle batterie è fondamentale per la crescita della capacità a lungo termine”
Confermando un’intenzione già nota, in occasione delle trimestrali di Tesla Elon Musk ha dichiarato agli investitori che quasi la metà dei veicoli prodotti nel primo trimestre 2022 (si tratta di circa 150mila automobili) sono alimentati a batterie al litio ferro fosfato (LFP) anziché a batterie a base di nichel e cobalto.
Proprio ieri Musk ha annunciato anche la vendita di 4,4 milioni di azioni di Tesla, per un valore di circa quattro miliardi di dollari, serviti anche per finanziare l’operazione di acquisizione di Twitter (lo abbiamo visto qui).
«La diversificazione della chimica delle batterie è fondamentale per la crescita della capacità a lungo termine, per ottimizzare meglio i nostri prodotti per i loro vari casi d’uso ed espandere la nostra base di fornitori» si legge nel comunicato.
«Attualmente – prosegue Musk, diffondendo per la prima volta informazioni sulla composizione delle sue batterie – le batterie LFP sono utilizzate nella maggior parte dei nostri prodotti per veicoli della gamma standard, nonché nelle applicazioni commerciali di accumulo di energia».
Non si tratta comunque della prima volta che Musk indica la via del litio come la strada da percorrere; più volte infatti il patron di Tesla ha rilanciato l’intenzione di investire nell’estrazione del metallo, i cui prezzi sono schizzati a livello globale negli ultimi mesi (leggi qui l’approfondimento).
Rispetto alle batterie al nichel-cobalto, quelle al litio sono più voluminose e hanno una minor densità energetica ma hanno anche un rischio di incendio inferiore e possono essere ricaricate continuamente senza diminuirne le prestazioni.
La scelta del litio rappresenta anche l’opzione più economica: la crisi ucraina ha infatti provocato non pochi problemi di approvvigionamento del nichel mentre l’estrazione di cobalto è sempre meno sostenibile. È anche per questo che Tesla non è sola in questa corsa al litio, ma segue l’esempio anche della Cina dove queste batterie sono già molto diffuse.
L’Occidente è invece ancora indietro: secondo i dati diffusi da Benchmark Mineral Intelligence le batterie al litio ferro fosfato rappresentano appena il 3% delle batterie di Usa e Canada, il 6% nell’Unione Europea. In Cina, viceversa, le LFP sono il 44% del mercato dei veicoli elettrici, tanto che al momento il 90% della produzione mondiale di queste batterie è proprio cinese.
Ora anche i mercati occidentali fiutano il trend. Il ceo di Audi di Volkswagen Markus Duesmann ha infatti dichiarato che “può darsi che vedremo LFP in una porzione più ampia della flotta a medio termine” (al momento la casa automobilistica non ha mai impiegato questo tipo di batterie).
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/Patrick Pleul
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