La tregua promessa dal Cremlino per l’evacuazione di Azovstal sarebbe stata infranta
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto con un videomessaggio all’Alta Conferenza dei donatori organizzata da Polonia e Svezia a Varsavia. «Questa guerra brutale si deciderà non solo sul campo di battaglia ma anche nel supporto economico e finanziario e sull’abilità di assicurare una vita normale nei territori liberati e una ricostruzione di quanto è stato distrutto dall’esercito russo. La libertà deve dimostrare che protegge le persone meglio della tirannia che per anni ha beneficiato di massici flussi di denaro dal petrolio, dal gas e da altre materie prime».
«Stiamo già preparando un piano di ripresa e ricostruzione su larga scala per l’Ucraina dopo la guerra – ha annunciato – e abbiamo bisogno di un piano di sostegno internazionale strategico per l’Ucraina che sia un analogo moderno dello storico piano Marshall. La ricostruzione deve diventare lo stesso esempio storico per il futuro come lo fu la ricostruzione dei Paesi europei dopo la seconda guerra mondiale».
E ancora: «l’Ucraina mantiene la piena funzionalità. Il nostro continente è unito, milioni e milioni di persone ci supportano perché la tirannia perda e le forze armate dell’Ucraina e dei nostri eroici difensori coraggiosamente e fermamente difendano la nostra libertà sul campo di battaglia».
Si allentano intanto le tensioni tra Berlino e Kiev: il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha infatti avuto un colloquio con l’omologo ucraino Zelensky, spiegando il “disinvito” per una missione in Ucraina. Steinmeier ha espresso la sua “solidarietà, rispetto e sostegno per la lotta coraggiosa del popolo ucraino contro l’aggressore russo“. Zelensky ha inviato il presidente e Scholz a Kiev.
Il presidente ucraino, inoltre, ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il primo ministro britannico, Boris Johnson. «Oggi l’ho ringraziato per aver parlato alla Verkhovna Rada. Sono state toccate anche alcune questioni relative al supporto alla difesa dell’Ucraina» – ha scritto lo stesso Zelensky su Twitter.
Il premier italiano Mario Draghi è intervenuto in videocollegamento alla High-Level International Donors Conference for Ukraine, che si è svolta a Varsavia. «La guerra in Ucraina ha causato una catastrofe umanitaria. Milioni di persone, per lo più donne e bambini, hanno lasciato il Paese per cercare rifugio nell’Unione Europea. Chi resta corre il rischio della povertà, della fame e della morte. Dobbiamo aiutare l’Ucraina. Merita tutto il sostegno che possiamo dare. L’Italia ha già stanziato circa 500 milioni di euro per sostenere i profughi ucraini nel nostro Paese. Sono lieto di annunciare che abbiamo appena aumentato tale importo a oltre 800 milioni. L’Italia continuerà a fare la sua parte» – ha detto.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: «sono lieta di annunciare alla conferenza dei donatori altri 200 milioni di euro di aiuti umanitari dell’Ue per l’Ucraina. Con questo nuovo impegno diciamo al popolo ucraino: la vostra lotta è la nostra lotta. Noi siamo con voi». E ha aggiunto: «Putin deve pagarla per questa guerra, per questa aggressione brutale che sciocca il mondo. Sono stata a Bucha, ho visto le fosse comuni, è una guerra di atrocità quotidiane».
Alla Conferenza dei donatori sono stati raccolti fino a 6 miliardi di euro. «In questa Conferenza siamo stati in grado di raccogliere oltre 6 miliardi di euro e questi soldi verranno inviati e distribuiti a supporto dell’Ucraina e di tutti quanti supportano l’Ucraina» – ha annunciato il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki.
Alla Conferenza era presente anche il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, che ha detto: «l’Ucraina dall’inizio della guerra ha ricevuto più di 12 miliardi di dollari di aiuti in armi e finanziamenti. Siamo molto grati per questo sostegno cruciale. Stiamo attraversando la fase più difficile della nostra storia, quando il destino del nostro Stato si decide. Ma crediamo fermamente nella vittoria dell’Ucraina e in un futuro luminoso. La vittoria dell’Ucraina non sarà solo sul campo di battaglia, ma anche diventare membro Ue, da Paese prospero e sviluppato, e senza il vostro aiuto sarà difficile da raggiungere».
Il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, si è presentato in audizione davanti alle commissioni Difesa di Camera e Senato. In tale sede ha dichiarato: «non c’è un vero negoziato che possa partire senza un reale cessate il fuoco, senza che i russi smettano di bombardare. Contrariamente alle aspettative del Presidente Putin, che credeva di poter contare su una NATO disunita e su un’Unione Europea debole ed incapace di decidere, l’effetto dell’invasione è stato quello di cementare la coesione della NATO e di rafforzare l’unità dell’Unione Europea. Ci troviamo di fronte a un calcolo strategico drammaticamente sbagliato, che ha come prima vittima il popolo ucraino».
Ha poi affermato: «sulla base di quanto indicato dalla legge e in relazione all’evoluzione sul terreno, l’impegno italiano continuerà a supportare l’Ucraina nella sua difesa dall’aggressione russa anche con dispositivi in grado di neutralizzare le postazioni dalle quali la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile. È possibile, ed in parte sta già avvenendo che il conflitto si intensifichi ulteriormente nei prossimi giorni, stante il presumibile obiettivo di conseguire da parte russa risultati tangibili entro la data simbolica del 9 maggio».
7 diplomatici danesi a Mosca verranno espulsi. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo in risposta all’analoga decisione di Copenaghen di espellere 15 diplomatici russi.
La tregua di tre giorni promessa dal Cremlino per l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol sarebbe stata infranta. A puntare il dito sono i militari ucraini. Il reggimento Azov si è rivolto al presidente Zelensky: «chiediamo alla comunità mondiale di evacuare i civili e mi rivolgo personalmente al comandante in capo affinché si prenda cura dei soldati feriti che stanno morendo in un’orribile agonia, perché non ci sono cure mediche adeguate – scrive il vicecomandante Sviatoslav Palamar, in un videomessaggio su Telegram. – Il nostro nemico non rispetta alcun valore, convenzione o legge».
Secondo la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, la Russia sarebbe intenzionata a far sfilare i cittadini di Mariupol come “prigionieri” durante la “parata” del 9 maggio.
La procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova ha dichiarato, parlando alla Conferenza internazionale dei Procuratori generali del Consiglio di Europa in corso a Palermo: «dal terzo giorno dell’aggressione, i russi stanno bloccando i corridoi umanitari che portano cibo e medicine che servono anche per l’evacuazione dei bambini. La situazione più grave è a Mariupol dove il 90% della città è in rovina e ci sono ancora 5.000 civili da evacuare».
Venediktova ha poi aggiunto: «oggi è importante questa scelta di campo della comunità internazionale a favore dell’Ucraina in questa guerra brutale. Grazie dell’appoggio, del supporto, dell’assistenza. Grazie per l’aiuto nell’identificare le gravi violazioni dei diritti umani. Ci sono prove importanti e avranno un peso nell’inchiesta: l’impunità non è un’opzione».
Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite e coordinatore degli aiuti di emergenza, Martin Griffiths, intanto, ha annunciato a Varsavia che “un convoglio sta andando verso la Azovstal di Mariupol“. «Dovrebbe arrivare domani, per evacuare i civili rimasti nell’acciaieria. È il risultato di sforzi logistici e diplomatici».
La regione di Kherson è sotto il controllo delle truppe russe. Secondo quanto affermato dal responsabile regionale del partito di Zelensky, Servo del popolo, Yurii Sobolevskyi, infatti, i russi avrebbero bloccato i confini della regione impedendo l’uscita e l’entrata.
Le forze ucraine, intanto, avrebbero lanciato una controffensiva nell’oblast di Kharkiv. Lo rende noto il comandante delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, citato da Kyiv Independent. La battaglia si concentra vicino Popasna, Kreminna e Torske nell’oblast di Luhansk.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO
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