Il prezzo del Bitcoin è risultato in calo di oltre -12% nella seduta della vigilia e a un valore inferiore di oltre -56% dai record testati a novembre attorno a $69.000
Il Bitcoin continua a perdere terreno anche oggi: il prezzo è scivolato al di sotto della soglia di 30.000 dollari, in calo di oltre -12% nella seduta della vigilia e a un valore inferiore di oltre -56% dai record testati a novembre attorno a $69.000. E’ la prima volta che accade dal luglio del 2021, quando era sceso fino a $29.839,80 punti.
Al momento la moneta digitale continua a perdere terreno, scendendo di oltre -6%, ma recupera dai minimi, oscillando attorno al di sopra di $31.300 punti.
Lo scivolone, partito venerdì in tandem con il selloff su Wall Street, è dovuto a tre fattori: l’inflazione galoppante, le banche centrali che hanno avviato un veloce percorso di stretta monetaria e la paura di una recessione incombente causata anche dalla guerra in Ucraina. Il tutto sta mettendo alla prova sia i listini tradizionali (azioni e bond) sia quelli di nuova generazione (le cripto).
L’aumento dei tassi di interesse è il rischio maggiore sia per le criptovalute che per i mercati azionari. La Federal Reserve ha già alzato il costo del denaro nell’intervello dello 0,75%-1% (leggi qui) e a giugno il governatore, Jerome, Powell, dovrebbe aumentarlo di un altro 0,5%.
Non solo: sempre a a giugno la Banca centrale Usa dovrebbe iniziare a ridurre il gigantesco bilancio da 9.000 miliardi di dollari, messo in campo per poter aiutare le società a sopravvivere durante la pandemia, ed inizierà a vendere gli asset in portafoglio per 47,5 miliardi di dollari fino ad agosto per poi accelerare a 95 miliardi di dollari a partire da settembre.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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