La Russia annuncia dirottamento in Asia dei volumi di petrolio rifiutati dall’Europa. L’Eurocamera approva la sospensione dei dazi commerciali per Kiev
La Russia riaprirà l’accesso ai porti ucraini se l’Occidente eliminerà le sanzioni sull’export. Lo ha detto il viceministro degli esteri Andrei Rudenko a Interfax. Rudenko ha affermato che la prima causa della crisi alimentare sono “le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare di prodotti alimentari, tra cui il grano. Quindi, se i nostri partner vogliono una soluzione, è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie imposte alle esportazioni russe“.
Il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha dichiarato che il petrolio rifiutato dai Paesi europei sarà dirottato in Asia e in altre regioni. Novak ha anche assicurato che le esportazioni di petrolio russo si stanno riprendendo gradualmente e che, nonostante lo shock, il settore energetico della Nazione non è in crisi.
Via libera dal Parlamento europeo alla sospensione, per un anno, dei dazi doganali sulle importazioni di prodotti ucraini. Il testo legislativo, approvato in assemblea plenaria con 515 voti favorevoli, 32 contrari e 11 astensioni, prevede la completa rimozione, per un anno, dei dazi all’importazione di prodotti industriali, dei dazi doganali di prodotti ortofrutticoli, nonchè dei dazi antidumping e le misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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