A causa del conflitto il Pil avrà una riduzione reale di 24 miliardi
Secondo quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato la guerra in Ucraina avrà effetti significativi anche sulle famiglie italiane.
Secondo Cgia la riduzione del Pil sarà di 24 miliardi di euro reali, che comporteranno una perdita del potere di acquisto medio per le famiglie italiane di 929 euro. Dallo studio risulta che le famiglie più colpite saranno quelle residenti in Trentino Alto Adige, con una riduzione di 1.685 euro seguiti dai cittadini della Valle d’Aosta (-1.473 euro) e del Lazio (-1.279 euro).
Per i residenti delle prime due regioni a pesare principalmente saranno i costi dell’energia, per i laziali il problema sarà causato dal calo dei consumi interni e dall’effetto dell’inflazione sui beni d’importazione.
Complicato la scenario anche per gli abitanti di Veneto (-1.065 euro), Toscana (-1.059 euro) dove saranno determinanti la contrazione della domanda interna e i rincari delle bollette, come anche in Piemonte (-1.039 euro) ed Emilia Romagna (-1.035 euro). Nelle Regioni del Sud l’impatto sarà meno violento e i costi energetici più contenuti.
Il pericolo è la stagflazione che, nel medio periodo, spingerebbe l’economia a una crescita dello zero percento e l’inflazione sfiorerebbe le due cifre con il rischio concreto che i 235 miliardi del PNRR sarebbero inefficaci.
La stima è stata ottenuta confrontando le previsioni di crescita realizzate prima del conflitto con quelle realizzate dopo l’inizio dell’azione militare russa.
L’inflazione, prevista intorno al 6%, è per la Cgia “una tassa e della peggiore specie che colpisce, in particolar modo, chi ha un reddito fisso. Secondo l’Istat, infatti, con un caro vita in crescita del 6%, questo si traduce in un incremento effettivo dell’8,3% per le famiglie più povere e del 4,9% per quelle benestanti“.
Secondo la Cgia il Governo dovrebbe mettersi immediatamente al lavoro tagliando il cuneo fiscale.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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